07.06.2013 Views

Le parole rimaste - Edit

Le parole rimaste - Edit

Le parole rimaste - Edit

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

Anita Forlani<br />

Ultima fatica, in ordine di tempo, è la raccolta Fino a ieri. L’«Istria della macchia<br />

/ del sole e della pietra», «terra di meraviglie / terra di grazie e mali», «cruda e fiabesca<br />

/ dove i secoli intrecciano riti / e miracoli» è per la poetessa matria e patria,<br />

terra della suggestione e dell’ispirazione poetica. Quando il cammino che ci siamo<br />

lasciati alle spalle è molto lungo, diventa preziosa conquista la capacità di mettere<br />

«tutti i giorni, insieme la vita / sotto cieli di carta, azzurri», mentre la mente attenta<br />

guarda ormai con un certo distacco l’esistenza in transito, percependo con<br />

«strana meraviglia» il « divenire altro / da quel che siamo / e sentire le cose vive<br />

già postume». A un certo punto, stupita, la poetessa prende coscienza di essere<br />

“diversa”, non più comparabile a ciò che è stata, di osservare la vita da un’angolazione<br />

insolita, con la spiacevole sensazione di intravederne il traguardo finale. Lo<br />

straniamento e lo scollamento dal «prima» e la situazione sopravvenuta suscitano<br />

in lei una fragilità sconosciuta, che la imbrivida e talvolta la fa vacillare. Nel senso<br />

di avvilimento, nell’insicurezza e nella rappresentazione della morte, la poetessa<br />

sembra cogliere con bella metafora l’ultima immagine dell’amata terra, che si traduce<br />

in un timido (e forse pavido) sentore del divino: «Suonano le campane / ma<br />

non so ancora / come mi prenderà la terra: / con carezze o con schiaffi / tra fili<br />

d’erba e margherite vane» 843. Un’ansia dolorosa affiora in superficie.<br />

I temi che nella Forlani non vengono mai trascurati sono quelli degli affetti<br />

familiari, della natura e dell’attaccamento viscerale alla propria terra, della perdita<br />

inconsolabile di un mondo e di un’umanità genuini. Il verso è breve e privo<br />

di rima, o con rima imperfetta, per cui la musicalità viene distribuita nella<br />

complessiva trama poetica per mezzo delle figure retoriche. I termini usati più<br />

di frequente vengono selezionati secondo un criterio che si adatta visivamente<br />

all’immagine della realtà, che è sempre cromaticamente ben definita e che la<br />

Forlani predilige perché si presta al suo linguaggio metaforico. Così, per quanto<br />

riguarda il paesaggio istriano, le espressioni rimandano a una descrizione percettiva<br />

del mondo. In tal modo, spesso vengono esaltati il rosso della terra viva, la terra<br />

calda del campo rosso, la terra dei mille colori, la terra viola, il rosso eccessivo e la luce rosa dei<br />

tramonti, i campi color dell’oro, le luci arancione, i gialli licheni, il giallo delle ginestre, i cieli<br />

azzurri, l’azzurro che affiora appena oppure il grande azzurro, ecc. Un vasto campo<br />

semantico ha nel suo focus il termine luce, per cui gli occhi sono senza luce o chiari<br />

pieni di luce, esistono le voglie di luce, i silenzi spenti di luce, le figure che acquistano luce<br />

nuova, la luce vera delle cose, le nuvole assetate di luce, il rincorrere giorno per giorno la luce,<br />

la casa rimasta senza luce, e così via. Certo che, scrivendo e/o poetando, l’inconscio<br />

sa prodursi in polarità che non sempre è facile definire. Complicato, dunque,<br />

anche spiegare la costante presenza del vento. Assieme sussurro, mormorìo<br />

e rumore, anche voce d’accompagnamento, il vento nella poetessa è sottile, largo,<br />

increspa, ritorna, rompe la solitudine, soffia e si leva leggero, ecc. Soprattutto in funzione<br />

843 I versi appartengono alle poesie Figlio di re, Istria e Ritorni.<br />

497

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!