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Le parole rimaste - Edit

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Capitolo II | Gli anni postbellici (1945-1950)<br />

aprendosi dai saggi alla poesia e al racconto, mantenendosi sempre “in linea con<br />

i tempi” anche in questo settore.<br />

Tra gli scritti di appartenenti alla comunità italiana, troviamo le poesie All’Armata<br />

Jugoslava di Mario De Micheli (1948) e Ricordo partigiano di Vanni Selva<br />

(1949), il racconto non firmato La scala senza pioli, alcuni saggi su grandi personaggi<br />

della letteratura di Pietro Marras e P. Colaprete, rievocazioni di lotta partigiana<br />

di Matteo Benussi, Paolo <strong>Le</strong>ttis, Andrea Casassa, Romano Benussi e G.<br />

De Angelis. Suscitano interesse un saggio di Antonio Borme su “Rovigno nelle<br />

sue tradizioni” e, sempre in tema di letteratura popolare, “<strong>Le</strong> variazioni dell’anno<br />

nei proverbi istriani” di Pietro Marras del quale, nel volume 1949, leggiamo<br />

anche un notevole saggio sul tema “Il popolo sardo nei canti del suo maggiore<br />

poeta”. Tra gli autori di contributi a mezza strada fra la pubblicistica e la letteratura<br />

troviamo ancora Salvatore Cristaudo, Luciano Giuricin, Giordano Paliaga,<br />

Edo Dermit, Giacomo Scotti, Eros Sequi, Giovanni Pellizzer, Sergio Turconi.<br />

Nei volumi del 1950 e 1951 i contributi letterari scomparvero quasi del tutto.<br />

Nel numero 4 del 12 maggio di «Vie Giovanili», per la prima volta Mario De<br />

Micheli firmò una propria poesia dal titolo Per un compagno fucilato, accompagnata<br />

da un saggio sulla poesia di Antonio Ernazza. A conclusione del primo Concorso<br />

letterario lanciato dal quindicinale furono pubblicati i nomi dei premiati<br />

e segnalati: Mario Schiavato, Silvio Del Fabbro, il milanese Elio Natali (da un<br />

anno trapiantato a Fiume) e la fiumana Jolanda Bossi 124. In un articolo di commento,<br />

S. T. [Sergio Turconi] notò che “il livello della qualità non è stato molto<br />

alto, ma dal lato contenutistico il risultato è stato lusinghiero e ha dimostrato<br />

come oramai non si possa scindere l’arte dalla realtà della vita quotidiana”. Si<br />

insisteva, all’epoca, nei media e nelle conferenze, sul “realismo socialista”. Nel<br />

numero 11 del 3 settembre apparve la poesia Sull’Autostrada di Giacomo Scotti,<br />

connessa certamente alla realtà delle brigate di lavoro volontario, ma piuttosto<br />

ermetica nella forma.<br />

In vista della seconda Rassegna culturale degli italiani, che si terrà nel giugno<br />

1949 nuovamente a Rovigno, l’8 marzo di quell’anno «La Voce del Popolo»<br />

pubblicò il bando degli ormai tradizionali concorsi artistici dell’UIIF, mentre<br />

«Vie Giovanili», nel n. 5 del 17 aprile dello stesso anno evidenziava che<br />

lo scopo fondamentale [è quello] di sviluppare le possibilità artistiche e letterarie<br />

della nostra minoranza nazionale. Lo sviluppo della nostra cultura nazionale<br />

comporta necessariamente, per essere completo, anche il sorgere e lo svilupparsi<br />

di un’arte nostra, di una letteratura nostra che porti impresso il carattere particolare<br />

della nostra struttura sociale e le nostre particolari caratteristiche nazionali.<br />

124 «Vie Giovanili» pubblicò di Natali la poesia Sciopero italiano 1947 e della Bossi il racconto Giorni<br />

di settembre (n. 5 del 14 giugno).

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