Le parole rimaste - Edit

Desso i ga i auto, i fa le case,
i motoscafi , el nudo xe integral,
ma l’ingordisia no ghe dà mai pase,
el mondo diventà xe un Carneval.
Ma quando se ciapava i bei patussi
e ben contenti i se li scondeva in sen,
no iera tanti sguassi e tanti lussi
ma in cambio se volevimo piu’ ben 1132.
Stefano Stell
La poetica del riflusso non impedisce a Stell di scrivere alcune fervorose liriche
di denuncia civile, in cui se la prende con I ditatori [I dittatori]:
No posso soportar i ditatori
sia statali, provinciali o de cità,
e men che men i pici diretori
de imprese, industrie e società.
‘Sti tipi i serca tuti de alsarse
e sui altri i volaria comandar.
Ma un giorno i dovarà ramaricarse
per gaver abandonado l’umiltà 1133.
Lo Stell cronista della Pola di un tempo raggiunge uno dei suoi approdi poeticamente
più soavi in Vila Pauleta [Villa Paoletta], uno specchio di mare in quella
val Signole che bagna anche l’amata Stoia, un tempo ritrovo estivo dei baracheri,
gli abitanti del vicino rione delle Baracche. Protagoniste soprattutto le mule barachere
[le ragazze baracchere] che «con malissia / le impissava stussigando i giovanoti
/ che pena dopo un’ora i iera coti / e ti podevi impastarli come ‘l pan» 1134
1132 El sabo dei patussi [Il sabato dei soldini]: «Di qua e di là si sentiva cantare / ma tanta gente si affrettava
a casa /chi con le paste, altri con l’anguria / e in tasca qualche regalino. // E non mancava
mai la damigiana / di Malvasia, di Apollo o di Terrano / e non fi niva mai la settimana // senza
che il polesano andasse all’opera. // Adesso hanno le auto, si fanno le case, / i motoscafi , il nudo
è integrale, / ma l’ingordigia non gli dà mai pace, /il mondo è diventato un Carnevale. // Ma
quando si prendevano quei bei patussi / e tutti contenti si nascondevano in seno, / non c’erano
tanti sciali e tanti lussi, / ma in cambio ci volevamo più bene».
1133 I ditatori [I dittatori]: «Non posso sopportare i dittatori / sia statali, che provinciali o di città, /
e men che meno i piccoli direttori / di imprese, industrie e società. // Sono tipi che cercano di
salire / e vorrebbero comandare agli altri. /Un giorno però dovranno rammaricarsi / per aver
abbandonato l’umiltà».
1134 Da Vila Pauleta [Villa Paoletta]: «... con malizia / stuzzicandoli aizzavano i giovanotti / che già
dopo un’ora erano bell’e cotti / e si potevano impastare come il pane».
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