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Le parole rimaste - Edit

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6. Giacomo Scotti<br />

Giornalista, scrittore, storiografo, critico letterario, pubblicista, saggista,<br />

traduttore ed egli stesso tradotto in molte lingue, Giacomo Scotti,<br />

nella sua grande avventura intellettuale, è sorretto da una straordinaria<br />

felicità di scrivere: un’eruzione creativa, una scrittura intensissima, una vita<br />

di libri, fogli e quaderni, intenzioni e precise realizzazioni.<br />

Giacomo Scotti è uomo dai tanti cuori che battono in contemporanea per<br />

estrinsecare il mondo che gli urge dentro. Egli è soprattutto un poeta, vale a<br />

dire un’antenna sensibile, quel “grumo di amore e di pena” di cui parla Lorca.<br />

Un po’ tutti da adolescenti abbiamo creduto che il poeta se ne stesse isolato in<br />

una torre d’avorio coltivando il suo jardin poetico, insofferente e terribilmente a<br />

disagio a cospetto della volgarità del mondo (anche se non possiamo escludere<br />

che tali poeti esistano). Ma la visione del “vate” se riferita allo Scotti, è quanto<br />

di più lontano e inimmaginabile si possa concepire, in primo luogo perché la vitalità<br />

e la fluvialità del suo creare implicano un altrettanto vitale e fluviale percorso<br />

non conciliabile con l’isolamento e l’inefficacia pratica.<br />

Vita e opere<br />

Giacomo Scotti è nato a Saviano ( Napoli) nel 1928 da una famiglia di contadini.<br />

Dal Sud al Nord, da Saviano ai confini nord-orientali d’Italia: la vicenda<br />

esistenziale di Scotti fu decisa dalla guerra . Nell’Istria lontana viveva il primo dei<br />

maschi della famiglia: Umberto-Giovanni, marinaio, sottoufficiale in servizio<br />

permanente della Marina Militare. Prima ancora che iniziasse la guerra era stato<br />

trasferito da La Spezia a Pola. Vi si trasferì anche la sua famiglia, e le lettere da<br />

Pola portavano alla famiglia savianese i paesaggi, i racconti, i colori dell’Istria.<br />

Giacomo ‘conobbe’ l’Istria dai racconti del fratello e questi assunsero nell’immaginario<br />

del bambino dimensioni fiabesche. È legato anche a questo episodio<br />

familiare, oltre che al desiderio di vedere la città abitata dal fratello (che gli abissi<br />

del mare accolsero con l’incrociatore “Pola” nella battaglia di Capo Matapan,<br />

fine marzo 1941), il futuro viaggio di Giacomo. Ma prima di arrivarci, Giacomo<br />

Scotti, ancora ragazzo, conobbe il carcere a Monfalcone sotto l’amministrazio-<br />

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