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Le parole rimaste - Edit

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Sergio Turconi<br />

Piano<br />

nella tenacia caparbia del nostro operaio nell’entusiasmo del nostro contadino cooperatore<br />

nell’ingegno proletario dell’innovatore nello studio cosciente dell’universitario<br />

nell’educazione del nostro pioniere uomo socialista di domani.<br />

Lo conosciamo nella nostra educazione comunista<br />

rivoluzionaria internazionalista.<br />

Noi comunisti, noi Partito,<br />

noi Popolo, noi siamo<br />

Tito! <strong>Le</strong> calunnie sono troppe oggi<br />

per poterle tutte ricordare. Ogni giorno che nasce<br />

porta con sé il suo fardello di ingiurie. E se dapprima ci han lasciato stupiti<br />

perplessi, increduli di simile errore, oggi invece alimentano, come il vento la fi amma,<br />

la nostra volontà davvero testarda. Se ieri amavamo il Partito<br />

se ieri amavamo Tito oggi li amiamo cento volte di più.<br />

E ogni giorno che passa li amiamo ancora ancora una volta di più.<br />

L’amore si moltiplica in rapporto geometrico con le vergognose calunnie<br />

con cui voi – non noi – vi infangate!<br />

Ma noi lasciamo al tempo<br />

e alla nostra volontà la parola decisiva.<br />

Vedremo un giorno, non molto lontano,<br />

dove è arrivata la “cricca di Tito”. Parlerà allora il nostro paese<br />

socialista parlerà allora il nostro popolo<br />

socialista parlerà allora il proletariato<br />

di tutto il mondo. Che direte voi allora, sostenitori<br />

delle calunnie del Cominform? Che direte ai vostri popoli?<br />

Che cosa dirai tu, Ezio, dirigente comunista,<br />

agli operai milanesi? Oggi noi lo abbiamo nel cuore<br />

lo vediamo chiaro con gli occhi aperti sulla meravigliosa nostra<br />

realtà in trasformazione socialista oggi lo sappiamo bene, forse,<br />

meglio di prima: Popolo<br />

Partito Tito<br />

È tutto una sola cosa!<br />

Dopo la pubblicazione di Vento sullo stagno di Osvaldo Ramous e di Eravamo<br />

in tanti di Eros Sequi cominciò un periodo del tutto nuovo , nel bene e nel<br />

male, per la letteratura della comunità italiana. Un periodo caratterizzato, dopo<br />

la scomparsa dei tanti periodici già elencati ed esaminati, dalla nascita della casa<br />

editrice Edizioni Italiane, in sigla <strong>Edit</strong>, che a cominciare dal 1952 riunì il mensile<br />

«Il Pioniere», il nuovo quindicinale «Panorama» 460 e, successivamente, il quo-<br />

460 Il primo numero di «Panorama», in 32 pagine, apparve a metà gennaio 1952. Il quotidiano «La<br />

Voce del Popolo» ne diede notizia il 24 gennaio.<br />

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