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Le parole rimaste - Edit

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Capitolo V | La seconda stagione: dal «noi» all’«io» (1963-1974)<br />

La sua opera appare scevra di ogni contaminazione letteraria. I suoi versi esprimono<br />

sentimenti che sgorgano spontanei da un animo che sente il travaglio della<br />

vita. Prevale a volte in questi versi l’elemento pittorico (…), ma la sua poesia<br />

raggiunge forza e vigoria là dove la visone della realtà si trasforma in rappresentazione<br />

quasi di favola. (... ) Si può così dire che la poesia del Cocchietto non è<br />

solamente gioco di <strong>parole</strong> che vogliono eternare fugaci sentimenti originati da<br />

contatti improvvisati e superficiali del poeta con la natura; ma ben si può affermare<br />

che il suo verso, oltre ai valori musicali e ritmici evidenti, rappresenti il palpito<br />

di un’anima sensibile che vibra ad ogni contatto, per dar voce ad una poesia<br />

tutta tesa alla partecipazione alla vita e alla realtà che ci circonda.<br />

La poesia di Mario Cocchietto è una specie di diario intimo. Diario essenziale,<br />

con pagine rare e un arco circoscritto di tempo: il tempo della sua poesia. Vi<br />

troviamo (o indoviniamo) i sentieri percorsi dal poeta, gli incontri da lui fatti,<br />

gli amori celebrati. Ci sono, nei suoi versi, l’Istria totale con la sua campagna, le<br />

colline, i colori e le stagioni, e l’Istria nei suoi particolari, dal Pian della Madonna<br />

e Monvidal a Pola al Canale di <strong>Le</strong>me, dal Buiese con i declini pieni di sole ai<br />

rapidi ricordi di Dignano, di Fasana e del Carso, da Grisignana «dove i vecchi<br />

/ sono attaccati alla terra» al mare che si fa vivo molto frequentemente. Non<br />

mancano, infine, poesie dedicate ad amici e conoscenti, poesie di incontri con<br />

loro: Femi Benussi (attrice), Antonia Pozzi (poetessa), Claudio Ugussi (pittore<br />

e scrittore), Helly Pelaez (pittrice spagnola). Versi accesi qua e là da qualche<br />

estrosità. Nella sua poesia Cocchietto, in dialogo con l’incontestabile e festoso<br />

scorrere della vita, rivela un amore quasi viscerale per la terra e per il mare, per<br />

il paesaggio istriano.<br />

Cocchietto non è un poeta difficile; è certamente poeta che si distingue per<br />

la sua originalità e per l’essenzialità del verso che schiva ogni retorica. È un autore<br />

tipico di “un’altra poesia italiana”, l’istriana; è poeta lirico di acuta sensibilità,<br />

poeta della quotidianità ricercata nelle pieghe del sentimento velato di ironia.<br />

Un’ironia che rimane dolce e gentile nell’atmosfera rarefatta di un piccolo universo,<br />

quasi primordiale, espresso in versi leggeri, sobri, levigati e che al tempo<br />

stesso portano un segno intenso e forte della vita.

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