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Le parole rimaste - Edit

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406<br />

Capitolo IV | Dall’era del socialismo reale<br />

l’alienazione sintattica annaspano<br />

nel vuoto d’immagini e musica.<br />

L’imprescindibile musica<br />

nata col fantasma poetico<br />

a destare émpiti e lacerare angosce<br />

nella sua raccolta misura.<br />

Quella concezione classicamente metrica dell’ingegno artistico (come dispositivo<br />

ritmico in poesia, come regola delle proporzioni nella pittura e nella scultura<br />

oppure come qualsivoglia altra misura nelle più disparate forme espressive)<br />

cui Damiani non nega «ore di dubbi / e sconforto per una virgola / indocile» 757,<br />

impedisce al poeta – a meno che non si tratti di uno Scherzo – ogni ravvicinamento<br />

non solo alle correnti neoavanguardistiche del suo tempo ma parimenti<br />

a tutte le avanguardie storiche che hanno segnato il Novecento e scompaginato<br />

(tra l’altro pure col «frammento discorsivo» 758 e la «alienazione sintattica» 759) il<br />

concetto stesso di arte.<br />

Damiani guarda con certa diffidenza a tutta la linea artistica dionisiaca, cioè a<br />

quella linea artistica investita dalla istintualità e la quale da molti viene contrapposta<br />

(a partire da La nascita della tragedia del 1871 di Friedrich Nietzsche) alla<br />

apollinea cultura classica, sollecitata dalla razionalità.<br />

Dioniso e Apollo, dunque. L’uno e l’altro sono dei, solo che il primo è nordico,<br />

si abbandona all’ebbrezza e guida allo slancio artistico unito a forte esaltazione<br />

impulsiva mentre il secondo è greco, si presta alla ragione pura e rimanda<br />

alle forme d’arte equilibrate e composte.<br />

Fra l’uno e l’altro, Damiani dà l’incondizionata preferenza ad Apollo.<br />

Si leggano i seguenti versi estratti dal poemetto Per la pace del 1986:<br />

Oh, la struggente dolcezza di paesaggi<br />

rapiti al canto dell’usignolo e<br />

pittoreschi di radure e balze<br />

declinanti verso le care contrade<br />

dove la vita scorreva nella luce<br />

benevola del Signore! Visione a volte<br />

turbata da spiriti bizzarri, votatisi<br />

allo Sturm und Drang per spezzettare<br />

il mondo e instaurarvi il dominio<br />

dell’Irrazionale<br />

757 Dalla V satira.<br />

758 Ibid.<br />

759 Ibid.

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