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Le parole rimaste - Edit

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Una voce fuori dal coro: Osvaldo Ramous<br />

sioni delle dramatis personae mutano continuamente la situazione originaria e tendono<br />

verso la risoluzione finale” 439) si attaglia perfettamente a tutti gli atti unici<br />

ramousiani. Nel caso di Un duello non esiste un’azione ma piuttosto una serie<br />

di discussioni tra i personaggi che tendono a risolvere il problema 440. Siccome<br />

l’azione non esiste, o quasi, Ramous dà maggior risalto ai caratteri specifici dei<br />

personaggi. Filippo, amante della vita, ha un rapporto moderno con il mondo.<br />

Il suo consiglio all’amico consiste nel non dare peso all’onore (“Io ti consiglio di<br />

tenerti la testa come l’hai, anche se di poco valore”). La sua visione non è tanto<br />

seria, però è realistica. L’altro amico, Riccardo, ha invece un carattere diverso,<br />

affronta il problema con serietà considerando importante la difesa dell’onore.<br />

Tra i due amici non sorgono dispute: essi semplicemente reagiscono allo stesso<br />

avvenimento in maniera diversa. Nei due personaggi cozzano due mondi diversi:<br />

quello passato con un alto tasso di principi e quello moderno, dell’ottica<br />

piuttosto materialistica della vita.<br />

Trascorreranno ben tredici anni prima della successiva opera drammatica. È<br />

terminata la guerra, si deve iniziare daccapo. In città nasce l’idea di fondare, sul<br />

modello sovietico, un teatro per i bambini. Nel gennaio del 1947 nasce il primo<br />

Teatro dei Bambini della Repubblica popolare croata. Lo scopo è di sviluppare<br />

la fantasia dei bambini, il senso estetico, l’amore per l’arte scenica, lo sviluppo<br />

della coscienza sociale e soprattutto il senso di appartenenza ad una comunità,<br />

unitamente all’amore e alla responsabilità nei suoi confronti 441.<br />

Allestiamo uno spettacolo è l’opera che Ramous scrive per l’inaugurazione del teatro.<br />

Il carattere della rappresentazione è corale, vengono coinvolti bambini e<br />

ragazzi dai 5 ai 14 anni, rinunciando apposta ad inventare un personaggio principale.<br />

Alla recita si alternano canti rivoluzionari e balli preparati precedentemente<br />

dai rispettivi dirigenti artistici del coro e del balletto. Il clima dello spettacolo<br />

risulta notevolmente influenzato da quello della ricostruzione della città e<br />

da un teatro nato nella Lotta popolare di liberazione, con speranze rivoluziona-<br />

439 PETER SZONDI, Teoria del dramma moderno, Torino, Einaudi, 1988, p. 76.<br />

440 La trama è esile. Maurizio corteggia pubblicamente la giovane Doretta mentre risulta accompagnata<br />

da Rodolfo. Indignato quest’ultimo reagisce offendendo Maurizio. L’azione inizia con la<br />

discussione tra Maurizio e Filippo sull’eventualità di un duello per onore leso. Filippo sconsiglia il<br />

duello, perché si rischia inutilmente la vita, ignorando completamente l’uso delle armi. Riccardo,<br />

l’altro amico di Maurizio, che entra in scena più tardi, avanza un’opinione contraria: bisogna<br />

difendere la propria dignità. Doretta, che è la causa diretta, convince Maurizio dell’assurdità del<br />

gesto e gli propone una vendetta diversa. I due si presenteranno in pubblico come coppia affi atata<br />

e la sua relazione con Rodolfo risulterà unicamente casuale. Maurizio accetta la proposta, mentre<br />

Doretta spiega a Rodolfo di aver risolto il caso raccomandandogli di non cacciarsi, in futuro, tanto<br />

facilmente nei guai.<br />

441 Cfr. R.V., “Dječje kazalište u Rijeci”, in «Novi List», Fiume, 4 giugno 1948.<br />

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