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Le parole rimaste - Edit

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Lucifero Martini<br />

ce engagement. Impareggiabile nello scenario neorealistico della letteratura minoritaria<br />

è il componimento Sul selciato i morti, apparso nel primo numero della rivista<br />

«Arte e lavoro» (1949) e firmato con lo pseudonimo di Lauro Chiari 343. Questa lirica<br />

è di una tale robustezza espressiva da poter essere a ragione perfino ritenuta un<br />

singolare e ben riuscito esempio di letteratura neorealistica italiana in generale:<br />

Il 3 gennaio 1946, a Pola la Polizia Civile mandata a proteggere la rimozione<br />

dei macchinari del mulino elettrico, sparava sugli operai accorsi a difesa della<br />

loro fonte di vita 344.<br />

Nel meriggio freddo come pietra<br />

gli assassini spararono e fu una chiazza<br />

di sangue sul selciato:<br />

tre morti, otto feriti.<br />

Dal colle il soffi o della bora scompigliò<br />

i capelli di una donna, strisciò sull’abito<br />

sdrucido di un ragazzo, passò sui tetti<br />

delle case distrutte, senza vita.<br />

Ghignavano i carnefi ci<br />

con le armi puntate contro i vivi e i morti.<br />

Un urlo aspro uscì da mille bocche senza voce,<br />

arricciò l’orizzonte e scosse il vento<br />

e sfi orò i morti.<br />

La folla, con le labbra chiuse<br />

sui denti acri, si buttò contro i mitra e le pistole<br />

coi cuori ansanti nelle tute azzurre.<br />

Sul selciato i morti, tiepidi di sangue,<br />

sembravano giganti.<br />

L’autore in questi versi non è soltanto umanamente partecipe della tragedia,<br />

egli è dentro la tragedia: la condivide pienamente con la folla. Anzi, Martini si<br />

erge a rappresentante della stessa e con essa si amalgama. Il senso della coralità<br />

pervade tutto il componimento e si trasforma, alla fine, in voce epica. Una voce<br />

di tutti, messa in moto dalla consequenzialità assoluta e proporzionalmente in-<br />

343 Gli altri pseudonimi di Martini sono Giorgio Seni e Carlo Peri.<br />

344 L’esodo ha comportato, in alcuni casi, anche il trasferimento dei macchinari industriali e artigianali<br />

di proprietà degli imprenditori esuli. Il GMA proteggeva i proprietari dei beni privati dalle<br />

contese dell’UAIS (Unione antifascista italo-slava, di tendenza fi locomunista e titoista, controllata<br />

dal PCC e dal PCJ), che si opponeva al trasloco dei mezzi di produzione dalla città. Il 3 gennaio<br />

1946 si tiene a Pola una manifestazione contro lo smantellamento del panifi cio, il cui proprietario<br />

intendeva trapiantare il macchinario dall’altra parte dell’Adriatico. Al raduno di protesta la polizia<br />

sparò sui manifestanti, uccidendone tre e ferendone otto.<br />

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