Le parole rimaste - Edit

424
Capitolo IV | Dall’era del socialismo reale
La “controvertibilità linguistica” viene qui presentata da Damiani in veste
amletica. Essere o non essere, questa è l’ incognita:
Ma questi ragazzi tra il croato
dei mass-media, comprensibile
più a un colto connazionale
che non all’uomo della Lika 779,
e l’orecchiato italiano,
chi sono?
«I nostri figli saranno / sradicati nella propria terra?», si chiede in un altro
punto il poeta. Un espediente per scongiurare l’assimilazione linguistico-culturale
(e quindi la scomparsa o perlomeno l’impoverimento dell’identità nazionale)
è comunque fattibile per Damiani, perché dall’«intrico idiomatico» di diversi
linguaggi è anche supponibile trarre «migliori auspici». Ma questi saranno, secondo
l’ideologica visione del poeta 780, fattibili soltanto se da quell’«intrico idiomatico»
nascerà «un discorso nuovo»:
e sarà valido, si disporrà
in forme idonee alle istanze
emergenti. Diversa sarà
pure la koinè e i solecismi,
oggi così molesti in bocca
ai ragazzi, si volgeranno
in vezzi di un linguaggio
adulto. Prevalenti restano
i contenuti, e qui non giova
dolersi dei mutamenti
in corso. Esigere il rigore
dell’impegno culturale,
studi severi e una forte
coerenza tra pensiero e atto.
Ma in cosa consiste il «discorso nuovo»?
Parte di quel «discorso nuovo» di certo è la multiculturalità, i cui “contenuti”
assumono con la globalizzazione forme sempre più complesse. La globalizzazione
negli anni Ottanta del secolo scorso non era un argomento consueto
come lo è nel primo decennio del secolo in corso, ma i suoi effetti si facevano
779 La Lika è una regione interna della Croazia.
780 O sarebbe forse meglio dire secondo la visionaria ideologia del poeta?