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Le parole rimaste - Edit

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192<br />

Capitolo III | Tra neorealismo e realismo<br />

rarono (negli anni Sessanta) rendendo più facili le comunicazioni tra gli stessi,<br />

la comunità italiana dell’Istria e di Fiume si trovava non solo materialmente tagliata<br />

fuori dagli sviluppi economico-sociali della Nazione madre, ma pure spiritualmente<br />

relegata in una dimensione emarginata. Emarginata sia rispetto ai<br />

fermenti culturali italiani sia rispetto a quelli croati e sloveni, nei confronti dei<br />

quali si sentiva estranea per la diversa storia, nella lingua, negli usi, nei costumi<br />

e nei modelli comportamentali 310.<br />

310 Anche per questi motivi di scarsa comunicabilità e di marginalità (cui va sovrapposta la provincialità<br />

che ha sempre interessato l’Istria, per lo meno quando faceva parte integrante dell’Italia<br />

e dell’Impero Austro-ungarico) e a causa delle infl uenze populiste perduranti nella pratica<br />

del governo e nelle arti jugoslave sotto il pungolo degli incoraggiamenti promossi in tal senso<br />

dell’establishment politico, anche per questi motivi il cosiddetto gusto neorealista si prolungò nei<br />

procedimenti artistici di alcuni esponenti del Gruppo Nazionale Italiano, principalmente nella<br />

scelta dei temi trattati. In Jugoslavia, la prima a svincolarsi dagli angusti spazi concessi dal neorealismo<br />

e/o dal gusto neorealista, è la pittura; l’ultima, l’arte cinematografi ca.

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