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Le parole rimaste - Edit

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Giacomo Scotti<br />

do scrivo), intonazioni dannunziane e surrealistiche – fermo restando il fatto che<br />

la lingua coltiva coerentemente sempre la propria vena poetica, decisamente riconoscibile.<br />

Una poesia, dunque, della comunicazione aperta, diretta, immediata<br />

che però non rifiuta la trasfigurazione del reale, cioè la trasposizione nel piano<br />

ambiguo, opaco e oscuro della figura o del simbolo.<br />

Per quella mestizia che angoscia ogni uomo allorché percepisce il declinare<br />

delle distanze dal temuto traguardo, da qualche anno la vena poetica di Scotti<br />

tende verso la malinconia, verso una sorta di stanchezza che riflette il disincanto<br />

e l’impotenza di poter cambiare il corso delle cose. C’è ora un senso di disorientamento<br />

venuto ad agitarlo, lui, girovago di due patrie, di tanti luoghi ulisside,<br />

in quanto – “giunto alla sera” -, confessa di non sapere più a chi appartenga<br />

poiché va scoprendosi intento alla consapevolezza di quella «strada infinita che<br />

porta / da un’alba inventata / all’unica notte» 493. Nonostante tutto, Giacomo<br />

Scotti non ha ancora rotto il filo con la suggestione dello scrivere. Come a dire<br />

che il suo viaggio non si è affatto concluso: oltre a essere viaggiatore instancabile<br />

su spartiacque di situazioni e angolazioni diverse, egli è compagno di viaggio<br />

e di strada in primo luogo di se stesso e dell’altro suo ego, la Poesia.<br />

L’ampia produzione saggistica<br />

Giacomo Scotti è uno dei più versatili ed eclettici rappresentanti della vita<br />

culturale dell’Istria e di Fiume: costantemente alla ribalta dall’immediato dopoguerra,<br />

è stato sempre presente in tutte le iniziative di crescita culturale 494 e<br />

letteraria; il suo contributo è stato rilevante anche in ambito politico 495.<br />

Sia dal punto di vista poetico che storiografico, narrativo, saggistico e favolistico<br />

l’autore, grazie alla sua amplissima produzione letteraria e pubblicistica,<br />

oggi costituisce un vero e proprio unicum nella storia culturale della minoranza.<br />

Capace di contribuire all’avvicinamento dei popoli delle due sponde dell’Adriatico,<br />

di costruire ponti e abbattere frontiere anche con la sua opera di traduttore<br />

e mediatore culturale, sempre impegnato nel mantenimento dell’identi-<br />

493 Da Durare nell’impotenza. A illuminare codesta zona d’ombra, il poeta si prova a dar voce alla<br />

speranza, piccola, ma bastante al conforto: «Fra la morte ed il sogno della morte / corre il fi lo<br />

della speranza, / il fi lo sottilissimo / della probabile / vita». Illusione di una vita oltre la vita?<br />

L’insorgere di una silenziosa credenza?<br />

494 Ha fondato, con altri, il “Circolo dei Poeti, <strong>Le</strong>tterati e Artisti dell’UIIF”, la rivista letteraria «La<br />

Battana» e recentemente, nel 2006, il “Cenacolo degli operatori culturali” dell’Unione Italiana (di<br />

cui è stato presidente) ed è stato il fondatore del “Circolo letterario fi umano”.<br />

495 La più recente, prestigiosa carica politica di Giacomo Scotti è stata quella di vicepresidente<br />

dell’Unione Italiana (sino al 2006). Sul fi nire del 2007 l’autore è stato insignito dell’onorifi cenza<br />

italiana della Stella della solidarietà con il titolo di “commendatore” per il suo sessantennale<br />

contributo alla promozione e alla diffusione della cultura italiana in Croazia e in Slovenia, in<br />

particolare nell’ambito della letteratura e della pubblicistica storica.<br />

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