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Le parole rimaste - Edit

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Giacomo Scotti<br />

insieme. Cose comunque piene di poesia, create per aiutarci a capire un mondo<br />

che non c’è più” 555.<br />

L’abbinamento di racconto e storia, cultura e poesia secondo Bruno Funia, si<br />

realizza, per esempio, nel volume Terre perdute. Riscoperta dell’italianità della Dalmazia<br />

556 in cui egli ha dato rilievo a radici e legami che uniscono la cultura delle zone<br />

italiane dal Veneto alle Marche e le opposte sponde dell’Adriatico. La puntualità<br />

di informazione storica dell’ampia e articolata ricerca dell’autore – messa in luce<br />

dal prefatore Luigi G. Kalby – è legata alla disamina della “continua e documentata<br />

presenza di artisti italiani e del significato e delle matrici della cultura presente<br />

nelle opere d’arte di Istria e di Dalmazia” 557, nonostante i tentativi di opposizione<br />

ai “segni di civiltà”, arte e cultura italiana. Così lo scrittore:<br />

Nella mia vita ho pubblicato almeno venti libri nei quali esalto o valorizzo la presenza<br />

e la cultura italiana in Dalmazia, nel Quarnero e i Istria, alcune centinaia<br />

di studi e saggi sulla letteratura, l’arte e la cultura italiana in genere sulla sponda<br />

orientale dell’Adriatico (polemizzando anche con chi ha cercato e cerca di trasformare<br />

i nostri Patrizi in Petrić, ecc) 558 .<br />

Oltre alla letteratura, all’arte e alla musica si impongono all’attenzione del lettore<br />

del libro anche molti riferimenti a “quel complesso sistema di relazioni che<br />

chiamiamo cultura” e “alla quotidiana esistenza dell’uomo” 559 che in qualche<br />

modo hanno collegato nei secoli passati questa tormentata sponda dell’Adriatico<br />

orientale con le coste italiane. Salgono così alla ribalta numerosi, importanti<br />

artisti, umanisti, letterati e uomini di cultura. Spiccano, tra gli altri, Niccolò<br />

Tommaseo, autore del noto Dizionario della lingua italiana, i fratelli Luciano<br />

e Francesco Laurana, i poeti Giovanni Bona e Ludovico Pasquali di Cattaro,<br />

l’astrologo Federico Grisogono di Zara, vari scrittori italiani di Curzola, Cherso<br />

e Lussino, ecc., ma anche artisti e intellettuali italiani di elevato spessore che<br />

dall’altra sponda hanno avuto contatti con i dalmati.<br />

Rientra nel “filone dalmata” anche il libro Famiglie dalmate 560 che attesta ancora<br />

una volta i legami e le relazioni da sempre esistiti tra le due sponde adriati-<br />

555 Ibid.<br />

556 GIACOMO SCOTTI, Terre perdute (scrittori e artisti italiani in Dalmazia), Salerno, Elea Press, 1994.<br />

557 LUIGI G. KALBY, <strong>Le</strong> ragioni di un libro, in G. SCOTTI, Terre perdute... cit., p.4.<br />

558 GIACOMO SCOTTI, “Quando si denunciano le colpe del fascismo”, in «La Voce del Popolo»,<br />

Rijeka–Fiume, <strong>Edit</strong>, 6 marzo 2007.<br />

559 L. KALBY, <strong>Le</strong> ragioni di un libro, in GIACOMO SCOTTI, Terre perdute... cit. , p. 5.<br />

560 GIACOMO SCOTTI, Famiglie dalmate. La civiltà italiana nelle storie di personaggi poco noti, Venezia, Scuola<br />

Dalmata di Ricerche Storiche Jolanda Maria Tréveri, 2003.<br />

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