Le parole rimaste - Edit

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Capitolo VI | Dire in dialetto
può alla fin fine estendere a tutte le dottrine e prassi politiche. Zanini ‘ primordialmente’
divide la società umana (sottintesa nella sua globalità, senza le consuete
separazioni nazionali, religiose, ideologiche e razziali) in due classi: in chi
comanda e chi è comandato, in chi è Pastore e in chi fa parte del gregge, in chi
dirige e in chi ubbidisce o subisce, sia o non sia rassegnato alla “legge del pesce
grande che divora quello piccolo”, canti o non canti in coro. Zone intermedie
per l’autore non esistono. Prendiamo come esempio la lirica Nu sta’ pastame
[Non battermi] della silloge Mare quieto e limpido:
Nu sta’ pastáme, a ma fa mal,
anche se ti ma iè véisto mori
tante vuólte...
e senpro cume óun pisso.
Nu stà fracáme, iè fato la casa
a Ruoco Bianco 927 parchì son frágile,
frágile cume i datuli da Limo.
Nu stà fundame culi onde grande
dela tu’ barca alta, ca ta scondo;
i diévo vì la batana rasa,
i diévo iéssi rent’el mar:
par quisto lóu xi e saruò véivo.
Nu sta’ pastáme,
ven cun méi neli nuóte scóure
e sula miéia batana rasa
tenta d’intendi i séighi séiti
dela dasparassión dei pissi 928.
Qui i potenti sono alla guida della “barca alta” che li nasconde e fa le “onde
grosse”, lontani dal Mare/Vita e sordi agli «urli silenziosi della disperazione dei
pesci» in cui il poeta s’identifica. Urli udibili unicamente se si è nella “battana
bassa”, nella minuta imbarcazione rasente l’acqua, quella dei rovignesi, del po-
927 Nota del poeta: Rocco Bianco è una sporgenza rocciosa sul mare fra le valli di Vestre e Polari.
928 Nu sta’ pastame [Non battermi]: «Non battermi, / mi fa male, anche se mi hai visto morire / tante
volte... / e sempre come un pesce. // Non calpestarmi, ho fatto la mia casa / a Rocco Bianco,
perché sono fragile, / anch’io... fragile come un dattero di Leme. // Non affondarmi con le onde
grosse / della tua barca alta, che ti nasconde; / io devo avere la battana bassa,/ devo essere vicino
al mare: / per questo egli è, e sarà, sempre vivo. // Non battermi, / vieni con me nelle notti oscure,
/ e sulla mia battana bassa / tenta di capire gli urli silenziosi / della disperazione dei pesci».