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Le parole rimaste - Edit

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308<br />

Capitolo IV | Dall’era del socialismo reale<br />

<strong>Le</strong> poesie di Scotti sono scritte nella e dalla contemporaneità autobiografica:<br />

il passato e il futuro (pure quello di morte) si trasformano in una riflessione sul<br />

‘vigente’. L’“allestimento scenico” dei versi – alimentato da spunti paesaggistici<br />

(sovente marini) o eventualmente temporali – gli serve per intendere se stesso<br />

nell’insieme e per comunicare i motivi essenziali del suo essere al lettore, usufruendo<br />

della essotericità immediata degli oggetti fenomenologici scelti.<br />

Se questa tecnica, nell’uso che ne viene fatto, rende il messaggio poetico immediatamente<br />

fruibile, d’altro canto essa tende all’assunzione di una “stesura<br />

piana” della materia, dove l’oggettività si traduce in manifesto: come le lancette<br />

dell’orologio che segnano l’ora e i minuti, omettendo alla vista il meccanismo<br />

motore. È qui l’ammanco, fondamentale delle poesie di Scotti. Ma, pur tra<br />

le sue mille insidie, esse in molte occasioni riescono seducenti. Per la loro freschezza<br />

nella spontaneità gioiosa di vivere che, a tratti, diventa effervescente<br />

nello stupore quasi fanciullesco, come accade nella lirica A una rosa 485:<br />

Il solito rosmarino,<br />

e l’agave tenace.<br />

Il mare amaro eterno,<br />

la ghiaia allegra.<br />

Ma c’è una rosa<br />

fi ammante, solitaria,<br />

che «rosa» dice e «rosa» gli rispondo,<br />

«rosa» col nome suo<br />

di nascita. Chiarissimo.<br />

È come dire dolce primavera,<br />

un nome profumato.<br />

È come dire bello,<br />

nome pulito.<br />

Nome casto, la rosa,<br />

come quest’alba lucida<br />

dal mare illuminata<br />

ridente e buona.<br />

Se, al contrario, a muoverle sono il dolore e la malinconia, c’è un disporsi<br />

stoico di fronte al destino e alla visione, tutto sommato, positiva della vita. Ma<br />

anche quando viene a mancare il terreno per piantare le radici dell’ottimismo,<br />

l’anelito pessimista difficilmente riesce a sconfiggere la speranza, ma anzi “la<br />

forza dell’inesauribile amore” 486 (nonostante le saltuarie cadute, percettibili nelle<br />

485 Ibid.<br />

486 Da Undicesima poesia a mio fi glio morto della raccolta poetica Il cuore della vita.

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