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Le parole rimaste - Edit

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Una voce fuori dal coro: Osvaldo Ramous<br />

Ramous inizia a scrivere nel 1967, è uscito dalla frustrante quarantennale condizione<br />

di inedito nel 2007 433, per merito della Comunità degli italiani di Fiume,<br />

ed è imminente una nuova edizione per i tipi del Ramo d’Oro di Trieste.<br />

I racconti, variegati nel genere e nelle tematiche, anche perché scritti in diverse<br />

fasi della vita, risultano disuguali sia dal punto di vista stilistico che contenutistico.<br />

Di alcuni esistono diverse versioni, emendate e ritoccate. Ci sono racconti<br />

in cui predomina l’ambientazione borghese, altri di derivazione autobiografica,<br />

storie di guerra, dei nuovi rapporti con il progresso scientifico e narrazioni di<br />

situazioni possibili ma portate all’assurdo pirandelliano o al realismo magico di<br />

Massimo Bontempelli.<br />

Destinato inizialmente ad essere un’opera teatrale e ridotto di seguito a radiodramma,<br />

il racconto lungo Lotta con l’ombra (che darà il nome alla raccolta pubblicata<br />

dall’<strong>Edit</strong> nel 2006) è ambientato nell’immediato dopoguerra. La trama è<br />

incentrata sul motivo del rimorso di un uomo, Alberto, per un atto compiuto in<br />

guerra e celato a tutti: l’uccisione di Ettore. Quest’ultimo irrompe oltre il sogno,<br />

entra nella realtà quotidiana, diviene la voce persecutrice della coscienza che<br />

non permette ad Alberto di aderire alla vita in quanto produce in lui uno sdoppiamento<br />

oscillante fra l’autodifesa e l’autoaccusa. E sebbene la narrazione tenda<br />

verso la soluzione della drammatica situazione, e quindi al riscatto del protagonista,<br />

il rimorso alla fine risulta comunque fatale e conduce al suicidio.<br />

La mia ocarina lascia intuire il modo in cui Ramous intende la musica e l’arte in<br />

generale. Vale di più, per il personaggio principale di questo racconto, il saper sentire<br />

la musica, pur non sapendola suonare, che essere grande conoscitore della tecnica<br />

strumentale, senza percepire i messaggi che il suono reca in sé. L’isolamento<br />

del protagonista rispetto agli altri personaggi (la cui psicologia caratteriale è delineata<br />

in rapporto allo strumento che suonano) è dovuto al suo amore per la musica,<br />

più profondo di quello degli altri, che sono invece soltanto musicisti.<br />

Nelle prose Coprifuoco e Due sigarette si sottolinea l’inutilità della guerra. Un<br />

racconto improntato al realismo magico è Il palchetto volante: Paolo Billi e Dina si<br />

sposano presto pensando di avere tutto il tempo necessario per ottenere di più<br />

dalla vita. Paolo, un semplice meccanico, si chiude ogni pomeriggio nella sua officina<br />

e cerca di costruire un veicolo che abbia come fonte di energia la forza di<br />

gravità. Dina sogna sempre di essere a teatro e di avere un palchetto tutto per sé.<br />

L’illusione e la fantasia trasformano ai loro occhi il presente e il futuro. L’amore<br />

continua nel rispetto reciproco e nel comportamento esemplare di entrambi. È<br />

un esempio, il loro, di forza morale, di affetto, di resistenza di fronte alle avversità.<br />

Scarsa attenzione è dedicata alla caratterizzazione dei personaggi, essendo<br />

l’interesse prevalentemente volto – sul versante del reale – ai problemi esistenziali<br />

determinati dalle difficoltà economiche e – sul versante del fantastico – ai<br />

433 OSVALDO R AMOUS, Il cavallo di cartapesta, Fiume/Rijeka, Edizioni della Comunità degli Italiani di<br />

Fiume, 2007, con seconda edizione in Altre lettere italiane, Fiume/Rijeka, <strong>Edit</strong>, 2008.<br />

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