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Apprendere l'Unione Europea a Scuola. Contributi degli insegnanti ...

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2 Collocare l’argomento nella tipologia generale dei diritti fondamentali facendo<br />

riferimento alla normativa internazionale (Nazioni Unite), regionale europea<br />

(Consiglio d’Europa e Unione <strong>Europea</strong>), nazionale (Costituzione repubblicana ) e<br />

regionale (Statuti regionali) come supporto dei nuclei tematici / contenuti individuati<br />

Ricostruzione storica delle istituzioni e delle politiche UE; l’Italia e l’integrazione europea.<br />

La C.M. n. 86 del 27 ottobre 2010 nelle “Motivazioni e precisazioni” riassume il quadro storico<br />

contingente ... “un panorama da più contesti tratteggiato come “emergenziale” per un manifesta<br />

deriva diseducativa”… e fissa quali obiettivo irrinunciabile l’insegnamento /apprendimento di<br />

Cittadinanza e Costituzione da parte di tutte le scuole. “Si tratta di un obiettivo di alto profilo che<br />

mira a consolidare nelle giovani generazioni una cultura civico- sociale e della cittadinanza che<br />

intreccia lo sguardo locale, regionale con più ampi orizzonti: nazionale, europeo, internazionale”.<br />

Il riferimento alle scuole non considera i Centri Territoriali Permanenti per l’educazione <strong>degli</strong> adulti<br />

ma, essendo presenti, all’interno di questi la scuola secondaria di primo grado si può progettare un<br />

percorso adatto a questo ordine di scuola e un progetto parallelo che coinvolga gli adulti che<br />

frequentano altri corsi organizzati dai Centri.<br />

Nella fattispecie i C.T.P. hanno avuto una forte curvatura sull’insegnamento della Lingua italiana<br />

agli stranieri e dalla lettura della percentuale di iscritti si evidenzia una presenza ai corsi di L2<br />

molto più consistente delle presenze ai corsi di scuola secondaria di primo grado. Tale curvatura é<br />

determinata dall’acquisizione del titolo conclusivo del primo ciclo scolastico in età scolare (in<br />

Liguria solo pochi studenti con difficoltà personali e/o di inserimento sociale che hanno dai 16 ai 18<br />

anni si iscrivono ai C.T.P. poiché non hanno concluso il loro regolare percorso alla <strong>Scuola</strong> del<br />

mattino), dalla sempre più importante presenza di stranieri sul territorio italiano (in Liguria si parla<br />

attualmente di una percentuale di presenze di stranieri pari al 12% della popolazione) e dalle<br />

normative entrate in vigore negli ultimi due anni che hanno conferito ai C.T.P. incarichi di controllo<br />

e di certificazione di competenze in lingua italiana.<br />

La legge ha introdotto l’obbligatorietà di possedere un livello di competenze rapportabili al livello<br />

A2 del Quadro Comune Europeo di riferimento per le lingue e ne ha delegato l’accertamento ai<br />

C.T.P.<br />

Il fatto di operare nei percorsi tenendo a riferimento il QCER avvicina i C.T.P. ad una pratica di tipo<br />

“europea” per produrre certificazioni di competenze comunemente riconosciute e accettate in<br />

Europa.<br />

Per quanto sopra il nucleo tematico prevederà all’interno dei C.T.P. la possibilità di sviluppo per tre<br />

tipi di corsisti:<br />

1)studenti frequentanti la scuola secondaria di primo grado<br />

2)studenti frequentanti i corsi di lingua e cultura italiana per stranieri<br />

3)corsisti adulti di cittadinanza italiana e no interessati a seguire un corso sull’UE<br />

NORMATIVA INTERNAZIONALE A CARATTERE UNIVERSALE DI RIFERIMENTO<br />

115<br />

• Dichiarazione universale dei diritti umani(1948)<br />

• Patto internazionale sui diritti civili e politici (1966)<br />

• Patto internazionale sui diritti economici, sociali e culturali (1966)<br />

• Dichiarazione sul diritto dei popoli alla pace (1984)<br />

• Convenzione internazionale sull’eliminazione di ogni forma di discriminazione<br />

razziale (1965)<br />

• Dichiarazione sull’eliminazione di tutte le forme d’intolleranza e di discriminazione<br />

fondate sulla religione o il credo (1981)<br />

• Convenzione internazionale sui diritti delle persone con disabilità (2006)<br />

• Dichiarazione sul diritto allo sviluppo (1987):<br />

• Convenzione internazionale sulla protezione dei diritti di tutti i lavoratori migranti e<br />

dei membri delle loro famiglie (1990)

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