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Apprendere l'Unione Europea a Scuola. Contributi degli insegnanti ...

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− {…} La scuola è luogo privilegiato dove si impara a convivere, dove si riconoscono diritti e si<br />

pratica il senso del dovere, dove si acquisiscono conoscenze e criteri per valutare<br />

criticamente la realtà; è presidio di legalità e di giustizia.{…} I luoghi dell’apprendimento<br />

civico sono: casa, scuola, gruppo di pari, istituzioni e città; in questi luoghi si coltivano le<br />

“virtù civiche” dell’acquisizione di capacità decisionali, il senso dell’affidabilità e il<br />

riconoscimento di diritti e doveri. Le istituzioni scolastiche, attraverso convenzioni e protocolli<br />

possono, nell’ambito dell’autonomia scolastica, sperimentano forme di collaborazione con le<br />

famiglie, con le Associazioni e le consulte <strong>degli</strong> studenti, con gli enti locali ( Regione,<br />

Provincia, Comune,) con le realtà educative del territorio ( Parrocchie, Cesvol, Caritas..) con<br />

le forze dell’ordine, con la magistratura( Tribunale dei minori..) con le associazioni culturali<br />

per esercitare forme di cittadinanza attiva.<br />

− O’ Shea k., Glossario di termini per l’educazione alla cittadinanza democratica, Consiglio<br />

D’Europa 2003<br />

Educazione alla Cittadinanza democratica<br />

− Raccomandazione del Consiglio d’Europa sull’educazione per la cittadinanza<br />

democratica e l’educazione ai diritti umani, 2010 e allegata Carta del Consiglio<br />

d’Europa<br />

220<br />

− L’educazione ai Diritti umani è un processo che si sviluppa lungo l’intero arco della vita, un<br />

processo educativo permanente, posto a fondamento della crescita culturale e sociale di<br />

ogni essere umano. Pur avendo nella scuola uno spazio-tempo privilegiato, esso deve<br />

svolgersi anche in altri contesti; d’altronde dovrebbe essere ormai acquisizione comune il<br />

concetto che ogni tipo di apprendimento avvenga non soltanto in seguito a modalità formali<br />

ma anche a quelle non formali e informali.<br />

− Apprendimento formale: quello che si svolge negli istituti di istruzione e formazione e porta<br />

all’ottenimento di diplomi;<br />

− Apprendimento non formale: quello che si svolge al di fuori delle principali strutture<br />

d’istruzione e formazione e non porta a certificati ufficiali. L’apprendimento non formale è<br />

dispensato sul luogo di lavoro o nel quadro di attività di organizzazioni e gruppi di società<br />

civile (associazioni giovanili, sindacati, partiti politici);<br />

− Apprendimento informale: un processo permanente che si sviluppa lungo tutto l’arco della<br />

vita, in cui ogni individuo acquisisce attitudini, valori, abilità saperi a partire dall’esperienza e<br />

dalle risorse educative presenti nel suo ambiente quotidiano. Esso contrariamente agli altri<br />

non è intenzionale e può pertanto non essere riconosciuto dallo stesso interessato, come<br />

apporto alle sue conoscenze e competenze.<br />

− Nella Raccomandazione e nella relativa Carta non si parla di istruzione o informazione sui diritti<br />

umani, bensì di Educazione agli stessi. La differenza non è solo terminologica perché<br />

sottende un’impostazione molto differente al problema. Educare ai diritti vuol dire non

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