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Apprendere l'Unione Europea a Scuola. Contributi degli insegnanti ...

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Nel marzo 1993 l'Unesco ha adottato un piano mondiale di azione per l'educazione ai diritti umani<br />

e alla democrazia.<br />

− Dichiarazione delle Nazioni Unite sul diritto e la responsabilità <strong>degli</strong> individui, dei<br />

gruppi e <strong>degli</strong> organi della società di promuovere e proteggere le libertà<br />

fondamentali e i diritti umani universalmente riconosciuti, 1998<br />

Gli obiettivi della democratizzazione e della good governance in sede internazionale possono<br />

essere efficacemente perseguiti all'interno di una strategia operativa che potrebbe utilmente<br />

avvalersi di due metodi contestuali e sinergici: l'incuneamento interstiziale e la costituente di nuovo<br />

ordine internazionale democratico, da realizzare in maniera rigorosamente pacifica.<br />

Il primo metodo consiste nell'agire dentro le istituzioni della politica mondiale, soprattutto laddove<br />

esistono delle aperture e delle innovazioni (interstizi), cogliendo le opportunità che esse offrono<br />

(per mezzo di normative, status consultivi, conferenze mondiali, contro-rapporti ai 6 Comitati diritti<br />

umani delle Nazioni Unite, Millennium Forum del maggio 2000 al Palazzo di Vetro, Carta dei diritti<br />

fondamentali dell'UE, ecc.). Dunque, dialogo e pressing dentro il sistema.<br />

Il secondo metodo consiste nelle attività esplicate, in piena autonomia, all'interno della multiforme<br />

realtà delle formazioni transnazionali di società civile. In questa sede si tratta, essenzialmente, di<br />

rendere sempre più chiaro, sistematico, organico, condiviso e operativo l modello di ordine<br />

mondiale fondato sui diritti umani.<br />

Parole d'ordine: chiarirsi le idee, acquisire competenze, coordinarsi, esercitare capacità di<br />

ingegneria politica e istituzionale.<br />

In conclusione, l'impegno per la democrazia internazionale dà respiro e contenuti di good<br />

governance alla politica, stimola l'iniziativa e la creatività dei soggetti della politica, conferisce loro<br />

decoro e prestigio, consente di impiegare meglio risorse umane e finanziarie, evitandone il<br />

perdurante spreco per mantenere in piedi schemi istituzionali e organizzativi obsoleti. Anche dal<br />

punto di vista del calcolo costi-benefici, conviene mettere le Nazioni Unite e le altre legittime<br />

organizzazioni internazionali in grado di funzionare, costerà molto di meno ai singoli stati<br />

assicurare, insieme, la pace sociale (all'interno dello stato) e la pace internazionale.<br />

− Comitato sui diritti dell’infanzia, General comment n.1 “Finalità dell’educazione”,<br />

CRC/GC/2001/1<br />

L’educazione è l’itinerario per la preparazione <strong>degli</strong> studenti verso una vita responsabile, una<br />

società libera, in uno spirito di comprensione, pace, tolleranza uguaglianza, riveste un processo<br />

completo e permanente e mira alla comprensione dei valori espressi da tali diritti che hanno<br />

riscontro concreto nella vita quotidiana<br />

− Dichiarazione finale adottata dalla Conferenza internazionale su “Dialogo<br />

interculturale per lo sviluppo di una nuova (plurale, democratica) cittadinanza”,<br />

Università di Padova, 2007<br />

Un vero Dialogo interculturale comporta l’esercizio di importanti virtù democratiche:<br />

1.la virtù cognitiva (cognitive virtue):<br />

se le opinioni non sono rigide in partenza, un dialogo aperto può dar luogo a nuovi, più appropriati<br />

e articolati punti di vista e incrementare la conoscenza reciproca;<br />

2.la virtù civica (civic virtue):<br />

il dialogo interculturale forma cittadini ‘migliori’ (più informati, attivi, responsabili) e abbassa la<br />

propensione all’intolleranza e ai comportamenti violenti;<br />

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