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Apprendere l'Unione Europea a Scuola. Contributi degli insegnanti ...

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(L’uso dei computer per gli anziani facilita tutte le operazioni fiscali e amministrative consentendo<br />

loro di esercitare diritti senza doversi muovere da casa e sottoporsi a faticose code d’attesa … Nei<br />

C.T.P. i corsi di informatica sono spesso dedicati agli anziani per fornire loro le abilità informatiche<br />

di base. Corsi pilota di informatica per stranieri sono organizzati affinché possano comunicare con i<br />

familiari rimasti nei loro Paesi d’origine anche attraverso la scrittura – invio di e-mail – e possano<br />

anche vedersi – come usare una web-cam.)<br />

La Dichiarazione delle Nazioni Unite sull’educazione e la formazione ai diritti umani, 2011<br />

consente al docente di allargare l’orizzonte dalla UE verso il mondo e coinvolgere tutti gli studenti<br />

stranieri che spesso provengono dai Paesi Terzi e frequentano i C.T.P. anche per avere i<br />

riconoscimenti di acquisizione di competenze in lingua italiana indispensabili per ottenere il<br />

permesso di soggiornanti di lungo periodo CE e poter quindi spostarsi senza problemi in tutti i<br />

territori della UE.<br />

Indicazioni operative:<br />

In seguito all’analisi dei contenuti <strong>degli</strong> articoli, con particolare riferimento ai diritti umani e le libertà<br />

fondamentali, si ricercheranno nei documenti dell’UE i diritti umani esplicitati con particolare<br />

riferimento alla Carta dei diritti fondamentali dell’unione europea evidenziando differenze anche<br />

rapportabili agli anni di stesura (2007 e 2011).<br />

Raccomandazione dell’Unesco sull’educazione per la comprensione, la cooperazione e la pace<br />

internazionali e sull’educazione relativa ai diritti umani e alle libertà fondamentali., 1974<br />

La raccomandazione che pur risale al 1974 è attuale per i suoi enunciati sia nei principi direttivi ove<br />

si ritrovano valori fondamentali da confrontare con quelli incontrati nelle documentazioni in<br />

precedenza citate sia nel titolo VI riguardante l’azione nei vari settori dell’educazione dove si fa<br />

riferimento all’educazione <strong>degli</strong> adulti e considera “l’educazione extrascolastica”, i mezzi di<br />

comunicazione di massa, i musei, le biblioteche, le attività sociali e culturali dei centri e dei clubs,<br />

le manifestazioni sportive, i contatti con i turisti, studenti, migranti e gli scambi di persone che<br />

offrono spunti metodologici in un ventaglio di opportunità oggi ancor più articolato e a portata di<br />

mano.<br />

Ulteriori spunti metodologici sono offerti dal titolo VII che si riferisce alla preparazione <strong>degli</strong><br />

educatori dove si legge fra gli altri che “Gli Stati membri dovrebbero incoraggiare e facilitare gli<br />

stages di studi e di perfezionamento pedagogico all’estero” e… “dovrebbero organizzare o<br />

facilitare gli scambi bilaterali di educatori ad ogni livello di istruzione”, nonché la ricchezza di<br />

suggerimenti contemplati nel titolo VIII relativo ai mezzi e ai materiali di educazione.<br />

Dichiarazione finale della Conferenza internazionale di Padova sul dialogo interculturale, 2007<br />

La dichiarazione potrebbe essere adottata come manifesto nei corsi dei C.T.P. per l’alto valore<br />

attribuito al dialogo interculturale. Classi di adulti costituite da persone appartenenti a Paesi diversi,<br />

recanti culture lontane e spesso caratterizzate da basi storiche salde e determinate, devono<br />

lavorare esercitando le virtù democratiche previste nella dichiarazione:<br />

• la virtù cognitiva<br />

• la virtù civica<br />

• la virtù del governare<br />

Fondamentale altresì l’uguaglianza tra tutti gli uomini e tutte le donne e la dichiarazione che<br />

l’Unione <strong>Europea</strong> ha “la responsabilità di perseguire il bene comune di tutti …” e che tale<br />

responsabilità deve essere condivisa. Il richiamo al paradigma dei Diritti Umani e la messa in luce<br />

del concetto che “il genuino e rispettoso Dialogo Interculturale è la necessaria arte e il necessario<br />

strumento per individuare e perseguire il bene comune” pone la base sulla quale appoggiare tutte<br />

le attività educative e gli obiettivi da realizzare nei corsi.<br />

La dichiarazione inoltre apre la frontiera dell’U.E. a tutti i frequentanti i corsi dei C.T.P. spesso<br />

provenienti da Paesi Terzi laddove recita al punto 5 “Insieme, attraverso e al di là <strong>degli</strong> Stati e dei<br />

Popoli membri dell’Unione <strong>Europea</strong>, possiamo realizzare l’idea della Cittadinanza Plurale e<br />

Inclusiva, radicata nei Diritti Umani, nei valori comuni e nel perseguimento del bene comune”.<br />

Il dialogo interculturale che inizia nelle classi di stranieri dei C.T.P. ci si auspica continui e si<br />

diffonda sul territorio attraverso le vie disparate della trasmissione di cultura ritenendo che<br />

l’acquisizione di competenze curriculari linguistiche, culturali e trasversali consenta la

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