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Apprendere l'Unione Europea a Scuola. Contributi degli insegnanti ...

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336<br />

− Carta Comunitaria dei diritti fondamentali dei lavoratori, 1989<br />

− Raccomandazione del Parlamento Europeo e del Consiglio relativa a competenze chiave<br />

per l'apprendimento permanente, 2006<br />

− Dichiarazione delle Nazioni Unite sull'educazione e la formazione ai diritti umani, 2011<br />

− Raccomandazione dell’Unesco sull’educazione per la comprensione, la cooperazione e la<br />

pace internazionali e sull’educazione relativa ai diritti umani e alle libertà fondamentali,<br />

1974<br />

− Dichiarazione delle Nazioni Unite sul diritto e la responsabilità <strong>degli</strong> individui, dei gruppi e<br />

<strong>degli</strong> organi della società di promuovere e proteggere le libertà fondamentali e i diritti<br />

umani universalmente riconosciuti, 1998<br />

− Comitato sui diritti dell’infanzia, General comment n.1 “Finalità dell’educazione”,<br />

CRC/GC/2001/1<br />

− Dichiarazione finale adottata dalla Conferenza internazionale su “Dialogo interculturale per<br />

lo sviluppo di una nuova (plurale, democratica) cittadinanza”, Università di Padova, 2007<br />

La centralità della persona umana nel suo processo formativo responsabile costituisce, sul piano<br />

ministeriale italiano, un fatto pacifico. Sul punto il MIUR, con nota n. 86/2010, giunge a<br />

riconoscere il panorama attuale come “emergenziale” per una manifesta deriva diseducativa. La<br />

fonte ministeriale, con un atto di vero e proprio indirizzo politico, attesta la centralità della scuola<br />

nella riaffermazione del rispetto della persona umana senza discriminazioni, del senso civico, della<br />

responsabilità individuale e collettiva, dei valori di libertà, di giustizia, di bene comune che<br />

affondano le radici nella nostra Costituzione. Vero è che già nel corso <strong>degli</strong> anni ’80 il sistema<br />

universitario italiano, almeno nella sua parte più diligente, avviava con dignità scientifica la ricerca<br />

formativa in materia di educazione alla pace attraverso la specificazione <strong>degli</strong> elementi inalienabili<br />

caratterizzanti la condizione umana, aprendo proficue forme di collaborazione tra i “costruttori di<br />

pace” italiani chiamati a prendere posizione nei confronti della guerra semplicisticamente<br />

riqualifica dalla massima parte <strong>degli</strong> organi di comunicazione di massa nei primissimi anni ’90<br />

come un asettico uso dello strumento militare per la risoluzione delle controversie internazionali.<br />

Ma tanto esula dal presente indegno lavoro. Nel tornare alla rigidità <strong>degli</strong> schemi, corre l’obbligo di<br />

precisare come in detta nota ministeriale sia stata specificata la necessità di delineare in forma<br />

sostanzialmente precisa un nuovo insegnamento per gli alunni delle scuole di ogni ordine e grado:<br />

“Cittadinanza e Costituzione”. Tralasciando gli altri ordini scolastici, non pertinenti alla presente<br />

stesura, giova rilevare quanto il sistema metodologico didattico teorizzato dagli organi centrali nei<br />

confronti dell’istruzione secondaria superiore contenga in sé un limite preclusivo, nella parte in cui<br />

riduce la titolarità di trattazione <strong>degli</strong> argomenti afferenti la cittadinanza planetaria dell’essere<br />

umano alle pur riguardevoli competenze dei giuristi e <strong>degli</strong> economisti. Non a caso il sistema<br />

universitario italiano, con buona dose di pragmatismo, ha inteso ancorare nella scuola secondaria<br />

l’insegnamento in parola alla funzione docente tout court e non già alla singola disciplina, più o<br />

meno affine. Nella fase operativa, la fonte ministeriale invita a promuovere la conoscenza dei testi e<br />

dei documenti di riferimento, la loro contestualizzazione e la loro attualizzazione. In tale ottica si<br />

inserisce il quadro normativo delineato al precedente punto 2.<br />

In forma più sistematica la “Raccomandazione del Consiglio d’Europa sull’educazione per la<br />

cittadinanza democratica e l’educazione ai diritti umani”, adottata dal Comitato dei Ministri in data<br />

11 maggio 2010, ha posto, tra le altre, le seguenti definizioni: “Educazione per la cittadinanza<br />

democratica” intesa quale educazione, formazione, accrescimento di consapevolezza,<br />

informazione, pratiche e attività che mirano, dotando i discenti di conoscenze, abilità e competenze<br />

e sviluppando le loro attitudini e i loro comportamenti, a renderli capaci di esercitare e difendere i<br />

loro diritti e le loro responsabilità democratiche nella società, di apprezzare la diversità e di giocare<br />

un ruolo attivo nella vita democratica, in vista della promozione e della protezione della democrazia

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