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Apprendere l'Unione Europea a Scuola. Contributi degli insegnanti ...

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percorsi educativi e didattici. Viene deciso un primo incontro immediato ed entro<br />

cinque giorni un incontro con i genitori italiani nell’offrire supporto ai genitori<br />

stranieri e nel favorirne il coinvolgimento nella vita della scuola.<br />

c. Altro componente è un assistente sociale. La scuola deve tener presente, altresì, le<br />

condizioni di disagio generale delle famiglie e, in particolare, i problemi conseguenti<br />

allo sradicamento dell’alunno dall’ambiente originario. Il legislatore infatti considera<br />

i servizi sociali quali referenti privilegiati del minore. Secondo l’art. 403 c.c. il<br />

servizio sociale, caso unico, si trova allo stesso livello potestativo dell’Autorità<br />

Giudiziaria. L’eccezionalità dello strumento e il possibile abuso dello stesso hanno<br />

portato il legislatore a prevederlo solo nei casi urgenti proprio quando i servizi sono i<br />

primi a venire a conoscenza di una situazione di pregiudizio per il minore per cui non<br />

si può attendere il provvedimento (e il necessario filtro garantistico per la<br />

collettività) del giudice. E’ a completamento una risorsa educativa sul territorio il<br />

Tribunale minorile, istituito con RDL n. 1404/1934.<br />

d. Un docente di italiano per accertare i livelli di padronanza della lingua italiana ai<br />

fini della individuazione della classe a cui iscrivere gli alunni, non tanto per funzione<br />

selettiva, quanto piuttosto per costruire un percorso formativo e didattico, mirato ai<br />

bisogni anche con il coinvolgimento dei genitori se possibile nella scelta della classe<br />

in cui iscrivere l’alunno.<br />

2. Sul piano pedagogico-didattico nelle classi del biennio investendo le discipline<br />

curricolari in modo interdisciplinare (classe I e classe II)<br />

a. Viene prevista la formazione in servizio dei docenti e del personale per diffondere<br />

pratiche condivise nell’accoglienza e nell’integrazione.<br />

b. La valorizzazione più ampia possibile della flessibilità offerta dall’autonomia<br />

rappresenta una risorsa irrinunciabile affinché gli alunni trovino adeguata risposta<br />

non soltanto ai bisogni comunicativi in lingua italiana, ma anche in relazione allo<br />

sviluppo dei saperi e <strong>degli</strong> apprendimenti. Viene prevista l’educazione linguistica in<br />

Italiano L2, ossia l’alfabetizzazione per gli alunni neo-arrivati. Si può procedere<br />

all’attivazione di moduli intensivi, laboratori linguistici, percorsi personalizzati di<br />

lingua italiana per gruppi di livello sia in orario curricolare (anche in ore di<br />

insegnamento di altre discipline) sia in corsi pomeridiani realizzati grazie<br />

all’arricchimento dell’offerta formativa, come l’ utilizzo della quota di flessibilità del<br />

20 per cento, destinato per corsi di lingua italiana di diverso livello (di progressiva<br />

alfabetizzazione per gli allievi stranieri privi delle necessarie competenze di base; di<br />

recupero, mantenimento e potenziamento per tutti gli altri, stranieri e non) e la<br />

partecipazione a progetti mirati all’insegnamento della lingua italiana come lingua<br />

seconda, utilizzando eventualmente risorse professionali interne o di rete, offerte e/o<br />

organizzate dal territorio. Ai sensi del DPR n. 89 del 20.03.209 le due ore settimanali<br />

destinate alla seconda lingua comunitaria possono essere utilizzate per il<br />

potenziamento della lingua italiana per gli alunni stranieri.<br />

Ribadendo che il termine interculturale è dinamico, nel senso che rimanda a un<br />

progetto e denota la volontà di rivolgersi verso gli altri, ha una connotazione<br />

progettuale come arricchimento reciproco. È implicito il riconoscimento dell’altro<br />

come in ogni relazione intersoggettiva, nel relazionarsi. Nello specifico sono da<br />

attivare percorsi laboratoriali che privilegiano:<br />

disposizione diversa del setting per favorire la comunicazione circolare con il<br />

Circle time: offre la possibilità di comunicare con tutti i membri del gruppo<br />

guardando in viso ogni interlocutore. Si favorisce, in questo modo, una conoscenza<br />

reciproca più approfondita, lo sviluppo di rapporti interpersonali più gratificanti e lo

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