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Apprendere l'Unione Europea a Scuola. Contributi degli insegnanti ...

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5 -Individuare itinerari di cittadinanza attiva conseguenti<br />

• Percorso Cittadino consapevole<br />

Percorso tra le Istituzioni locali, nazionali e internazionali (Parlamento Europeo,<br />

Consiglio d’Europa) per conoscere meglio i luoghi della democrazia e partecipazione<br />

anche con attività di laboratorio con studenti di altre scuole superiori per redigere una<br />

proposta di legge regionale.<br />

• Percorso Immigrazione “ Italiani Brutta Gente”<br />

Percorso di scoperta dell’emigrazione italiana di ‘800/900 centrata sulla visita al Museo<br />

Regionale dell’emigrazione “Pietro Conti” di Gualdo Tadino e relative attività<br />

laboratoriali. Confronto con l’emigrazione di oggi. Studio interdisciplinare delle<br />

dinamiche della transizione (rapporto tra grado di sviluppo e crescita demografica) e<br />

sue conseguenze sull’emigrazione.<br />

• Percorso “ I Diritti negati e i Genocidi (Ebrei, Armeni, Cambogia, Darfur, Gulag,<br />

Rwanda)” in collaborazione con L’Isuc Umbria<br />

Si può dimenticare autenticamente solo se prima si è autenticamente ricordato.(Agnes<br />

Seller)<br />

La storia del Novecento è stata caratterizzata allo stesso tempo da situazioni anche<br />

estreme di negazione dei Diritti Umani e da importanti affermazioni dei medesimi<br />

attraverso fondamentali Carte internazionali. La riflessione che proponiamo agli studenti<br />

sia del biennio che del triennio parte dalla storia dei luoghi. Ci sono luoghi sparsi in<br />

Europa che sono testimoni di questa dialettica; luoghi lontani, come Auschwitz,<br />

paradigmatici per tante coscienze, e luoghi vicini come Colfiorito di Foliigno dove tra il<br />

1942 e il 1943 il regime fascista rinchiuse circa 1500 civili arrestati durante<br />

l’occupazione del Montenegro da parte delle truppe italiane. Il luogo di per sé non parla,<br />

ha bisogno della conoscenza storica e di una frequentazione per cogliere dal passato<br />

non insegnamenti ma pratiche alla critica ed alla riflessione, competenze indispensabili<br />

per qualsiasi esercizio consapevole di democrazia.<br />

L'insegnamento della contemporaneità non può prescindere dalla dimensione pubblica<br />

della storia e dall'interrelazione fra le generazioni, capace di cogliere la qualità dei<br />

cambiamenti in atto. C'è un imperativo di memoria/e, un bisogno di raccontare.<br />

Assumere di nuovo la potenza negativa <strong>degli</strong> eventi tremendi che hanno travolto il '900<br />

equivale a non piegare il ricordo ad alcuna monumentalizzazione, alla canonizzazione<br />

dell'evento, bensì richiama un principio che sta alla base della convivenza civile ma<br />

anche della ricerca storico-scientifica: il principio del riconoscimento. Il riconoscimento

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