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Apprendere l'Unione Europea a Scuola. Contributi degli insegnanti ...

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Il programma d’azione Agenda 21 è un documento ampio e articolato; fornisce indicazioni<br />

operative per lo sviluppo sostenibile del pianeta da qui al 21° secolo attraverso una serie di<br />

obiettivi economici,sociali, culturali e di tutela ambientale che, per essere raggiunti,<br />

necessitano del coinvolgimento e della partecipazione attiva delle popolazioni. Con Agenda<br />

21 il concetto di sostenibilità abbraccia dunque la dimensione sociale, la dimensione politica e<br />

quella organizzativa. Il cap. 28 infatti sottolinea il ruolo <strong>degli</strong> amministratori pubblici locali che<br />

“...rappresentano il livello di governo più vicino ai cittadini (e quindi) ... giocano un ruolo vitale<br />

nel sensibilizzare e nell’educare la propria comunità e nel rispondere ad essa in materia di<br />

sviluppo sostenibile.” Si basa sul principio della responsabilità condivisa in quanto viene<br />

richiesto l’impegno di tutti per migliorare la qualità della vita e costruire il futuro delle<br />

comunità.<br />

La Dichiarazione del Millennio, adottata dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite l’8<br />

settembre 2000, mette ancora una volta in evidenza il carattere d’interdipendenza dei diritti<br />

fondamentali; dedica alla protezione dell’ambiente comune l’intero cap. IV (artt. 21, 22, 23), la<br />

sostenibilità è al contempo obiettivo specifico ed obiettivo trasversale .<br />

Nel 2002 a Johannesburg il Vertice mondiale sullo Sviluppo sostenibile assume impegni<br />

che evidenziano la necessità di valorizzare tutte le dimensioni della sostenibilità, con<br />

particolare attenzione a quella dei diritti umani; viene adottato un piano d’azione di 153 articoli<br />

dedicati ad aspetti quali la povertà, i consumi, le risorse naturali, la globalizzazione e, per<br />

l’appunto, i diritti umani.<br />

Nel 2005 le Nazioni Unite lanciano con l’UNESCO una grande campagna per sensibilizzare<br />

giovani e adulti di tutto il mondo verso la necessità di un futuro più equo ed armonioso,<br />

rispettoso del prossimo e delle risorse del pianeta, il Decennio dell'Educazione allo<br />

Sviluppo Sostenibile 2005-2014, (seguita nel 2009 dalla Dichiarazione di Bonn) il cui<br />

scopo è l’integrazione dei principi, dei valori e delle pratiche dello sviluppo sostenibile in tutti<br />

gli aspetti dell’educazione e dell’apprendimento.<br />

E’ di recente conclusione la Conferenza delle Nazioni Unite sullo Sviluppo Sostenibile detta<br />

Rio + 20. L’accordo finale sposta nel futuro l’assunzione di obiettivi, insistendo sull’importanza di<br />

fissarne pochi, concisi e rivolti all’azione, applicabili a tutti i Paesi tenendo conto delle circostanze<br />

nazionali particolari. Dedica un’ ampia sezione alle politiche di “green economy” , definite<br />

strumenti importanti per lo sviluppo sostenibile (che non dovranno imporre delle regole rigide ma<br />

rispettare la sovranità nazionale dei singoli Paesi senza diventare mezzo di discriminazione o<br />

restrizione al commercio internazionale).<br />

Unione <strong>Europea</strong><br />

Con il Trattato di Maastricht del 1992 l’azione ambientale si trasforma in politica ambientale e<br />

rientra tra gli scopi e gli obiettivi della Comunità; la promozione di una crescita sostenibile e<br />

rispettosa dell’ambiente diventa principio vincolante e (art. 2) obiettivo prioritario nel processo di<br />

integrazione europea.<br />

Con il Trattato di Amsterdam - 1997- lo sviluppo sostenibile diviene obiettivo primario<br />

del<strong>l'Unione</strong> <strong>Europea</strong>; all'art. 6 stabilisce che “Le esigenze connesse con la tutela dell’ambiente<br />

devono essere integrate nella definizione e nella attuazione delle politiche comunitarie... in<br />

particolare nella prospettiva di promuovere lo sviluppo sostenibile”<br />

Nel 1994 ad Aalborg si tiene Ia Conferenza <strong>Europea</strong> sulle Città sostenibili organizzata dal<br />

Consiglio internazionale per le iniziative ambientali locali (ICLEI) sotto il patrocinio congiunto della<br />

Commissione europea e della città danese. Con la Carta di Aalborg si dà inizio alla Campagna<br />

<strong>Europea</strong> delle Città sostenibili e si formalizzano anche i concetti di partecipazione e di “buona<br />

governance del territorio”. Con la firma e la sottoscrizione della Carta le città e le regioni europee<br />

si impegnano ad attuare l'Agenda 21 a livello locale e ad elaborare piani d'azione a lungo<br />

termine per realizzare concretamente uno sviluppo durevole e sostenibile.<br />

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