18.06.2013 Views

UNIVERSITÉ PARIS-SORBONNE POLEMONE L ... - e-Sorbonne

UNIVERSITÉ PARIS-SORBONNE POLEMONE L ... - e-Sorbonne

UNIVERSITÉ PARIS-SORBONNE POLEMONE L ... - e-Sorbonne

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

conferenza sui vantaggi della temperanza, convertì d'un tratto a un tenore di vita morigerato<br />

Polemone, che non solo era un ubriacone, ma in quel momento era anche ubriaco. Sebbene<br />

quello, come saggiamente avete compreso, non fosse guadagnato alla causa di Dio, ma<br />

liberato soltanto dalla tirannia della dissolutezza, tuttavia non attribuirei neppure questo suo<br />

mutamento in meglio all'opera di un uomo, ma di Dio. Poiché i beni del corpo stesso, cioè<br />

dell'infima parte di noi, quali sono ad esempio la bellezza, le forze, la salute e qualunque altro<br />

bene di tale genere, non provengono se non da Dio creatore e perfezionatore della natura: con<br />

quanto maggior ragione nessun altro può darci i beni dell'anima! Qual pensiero più orgoglioso<br />

e più ingrato potrebbe nutrire la pazza mente umana, che reputare che Dio renda bello l'uomo<br />

nel fisico, e che l'essere reso casto nell'anima provenga dall'uomo? Nel libro della Sapienza<br />

cristiana sta scritto: Poiché sapevo che nessuno può essere continente, se Dio non lo concede;<br />

ed era già questo un frutto della sapienza, il sapere cioè da chi ci è concesso questo dono. Se<br />

dunque Polemone, divenuto temperante, da sensuale che era, avesse saputo di chi fosse questo<br />

dono, in modo da adorarlo con sentimenti di vera pietà, liberandosi dalle superstizioni dei<br />

pagani, sarebbe stato esaltato non solo per la temperanza, ma anche per la verace sapienza e<br />

per la salutare religione, né gli sarebbe giovato solo per l'onestà della vita presente, ma anche<br />

per l'immortalità della vita futura.<br />

Eppure il cattivo Polemone preferisce lasciarsi trascinare alla rovina dall'ebbrezza del suo<br />

inveterato errore.<br />

T. 18: AUGUSTINUS, CONTRA JULIANUM HAERESIS PELAGIANAE DEFENSOREM I, 7, 35 (PL 44, 665-<br />

666).<br />

Ego quidem pro dilectione quae mihi est erga te, quam Deo propitio quibuslibet conviciis<br />

absit ut de medullis mei cordis exstirpes, mallem, fili Juliane, ut juventute meliore atque<br />

fortiore te vinceres, et animositatem (quid aliud quam humanam?), qua cupis tuam,<br />

qualiscumque sit, quoniam tua jam facta est, praevalere sententiam, potentiore pietate<br />

superares; et sicut Polemo, luxuriae coronis sensim capite detractis eisque abjectis, manum<br />

pallio subdidit, os et vultum formavit ad verecundiam, ad extremum totum se illi, ad quem<br />

deridendum venerat, discipulum tradidit; sic et tu loquentibus tibi tot venerabilibus viris,<br />

maximeque episcopo Ambrosio in integritate catholicae fidei etiam tui mali doctoris et<br />

deceptoris ore laudato, et episcopis Basilio et Joanne, quos tu quoque in sanctis eruditis<br />

35

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!