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UNIVERSITÉ PARIS-SORBONNE POLEMONE L ... - e-Sorbonne

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diminuisce l'attendibilità storica della testimonianza di Luciano, ma suggerisce<br />

sopratutto l'origine polemica delle informazioni da cui l'autore attinge.<br />

Nei testi trasmessi da Giovanni Stobeo (i) - e generalmente attribuiti ad Ario<br />

Didimo 443 – il concetto viene dapprima introdotto come una delle tre possibili<br />

hypotelidi (i. A. 1). Per ammissione stessa del testo il concetto di hypotelis risente<br />

di influenze argomentative posteriori rispetto alla fase più antica del dibattito<br />

etico: (Stob., Anthol. II, 7, 3 c, p. 48 Wachsmuth) "nessuno degli antichi usava il<br />

termine hypotelis, pur conoscendo la cosa (Τὴν δ' ὑποτελίδα τῶν ἀρχαίων<br />

οὐδεὶς ὠνόμασε καίτοι τὸ πρᾶγμα γιγνωσκόντων)"; del resto le tre opzioni<br />

contemplate ("ἢ γὰρ ἐν ἢ ἐν ἢ ἐν ") non corrispondono nè allo schema tripartito crisippeo, nè alle formule<br />

semplici o complesse della Carneadia divisio. L'uso del concetto di ta£ prw=ta<br />

kata£ fu/sin dunque, come anche la lista di oggetti che segue, strutturata secondo<br />

la bipartizione antropologica anima e corpo, vanno considerati in relazione a un<br />

contesto di dibattito etico relativamente avanzato, dove gli esiti delle dispute<br />

polemiche più antiche vengono riletti alla luce di esigenze teoriche<br />

contemporanee. Nel secondo passaggio (i. A. 2) il testo intende porsi in una<br />

prospettiva compatibile con il pensiero "platonico-aristotelico" 444 ed impiega il<br />

concetto all'interno della categoria di 'beni scelti per se stessi', in opposizione<br />

invece ai 'beni scelti in vista d'altro'; la lista che viene fornita descrive inoltre gli<br />

oggetti ta£ prw=ta kata£ fu/sin esclusivamente in relazione al corpo: « ὑγίεια,<br />

εὐεξία, εὐαισθησία, κάλλος, τάχος, ἀρτιότης, ἰσχύς, τὰ παραπλήσια τούτοις,<br />

καὶ τῶν σωματικῶν ἡδονῶν αἱ μηδεμίαν βλάβην ἐπιφέρουσαι », ed è<br />

sostanzialmente equivalente alle liste presenti anche nei testi ciceroniani, v. Fin.<br />

II, 33; Fin. V, 18; Una lista formalmente simile a quella 'platonico-peripatetica'<br />

viene fornita anche nell'esposizione del pensiero stoico (Dox. B), ma questa volta<br />

all'interno della categoria di τὰ κατὰ φύσιν: « Καὶ τὰ μὲν εἶναι <br />

τὰ δὲ τὰ δὲ μὲν οὖν τὰ τοιαῦτα· ὑγίειαν, ἰσχύν, αἰσθητηρίων ἀρτιότητα, καὶ τὰ<br />

παραπλήσια τούτοις· ». La differenza non è senza conseguenze dal punto di<br />

443 In realtà la possibilità di attribuire ad Ario Didimo la paternità del testo delle cosidette Doxography A e<br />

Doxography B è stata contestata da Göransson (1995), v. Introduzione, p. liii e ss. ; lxxiii e ss.<br />

444 v. l'incipit della lista: «< )Aristote/lhj> th£n me£n tria/da tw=n a)gaqw=n kau)to£j o(moi/wj Pla/twni kata£ tou£j<br />

to/pouj»<br />

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