UNIVERSITÉ PARIS-SORBONNE POLEMONE L ... - e-Sorbonne

avrebbe in questo caso assunto una posizione autonoma anche rispetto all'
impostazione dominante nella scuola in merito alla retorica: la congiunzione della
pratica (sofistica) del discorso doppio e del livello epistemologico debole del
probabile infatti pongono inevitabilmente la filosofia di nuovo in dialogo con
l'importanza della tecnica del discorso e con il patrimonio di conoscenze dell'
(arte) retorica. Diversamente all'interno della tradizione academica lo scetticismo
sembra essersi sposato in molte occasioni con una critica frontale dello statuto
della retorica 344 , che non solo prosegue la critica platonica alla sofistica e alla
retorica isocratea, ma precisa l'antagonismo tra le discipline in ambito politico,
etico ed anche epistemologico (v. Quint., Inst.or. II, 14-15; Sext.Emp. Adv.Math.
II, 20-24, Cic., De orat. I, 45-47 su Clitomaco e Carmada).
Le notizie a nostra disposizione sulla vita di Filone potrebbero confermare un
cambiamento paradigmatico d'atteggiamento nei confronti della retorica,
sopratutto rispetto alla tradizione precedente, nella misura in cui sappiamo che a
Roma Filone insegnava retorica (v. Tusc. II, 9). Tuttavia che un uomo di cultura
greca offrisse al pubblico romano insegnamenti di retorica può essere spiegato
semplicemente in base ad una certa esigenza di adattamento ai gusti e agli
interessi del pubblico, e non implica necessariamente la presenza nel pensiero di
Filone di una teoria della retorica filosofica o della filosofia retorica che invece
rappresenta la peculiarità del discorso ciceroniano.
In linea con l'interpretazione arcesilaea della filosofia socratica, nel corpus
filosofico di Cicerone, la pratica di contra (omnia) disserere viene presentata
come una pratica inaugurata da Socrate: v. Tusc. I, 8: " Haec est enim, ut scis,
vetus et Socratica ratio contra alterius opinionem disserendi"; Ac.libri I, 16:
"Hic in omnibus fere sermonibus qui ab iis qui illum audierunt perscripti varie
copioseque sunt ita disputat ut nihil adfirmat ipse, refellat alios, nihil se scire
dicat nisi id ipsum ..."; Luc. 15: "Socrates autem de se ipse detrahens in
disputatione plus tribuebat iis quos volebat refellere"; Fin. II, 2: "Sed et illum,
quem nominavi, et ceteros sophistas, ut e Platone intellegi potest, lusos videmus a
Socrate. is enim percontando atque interrogando elicere solebat eorum opiniones,
quibuscum disserebat, ut ad ea, quae ii respondissent, si quid videretur, diceret.
344 v. Brittain (2001), pp. 296-342. Si vedano inoltre le interessanti osservazioni di Lévy (2005), p. 62-69, il
quale fa giustamente notare che « aucun témoignage n'évoque un engagement contre le rhéteurs, ni de la part
d'Arcésilas ni de celle (de) Carnéade ».
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