18.06.2013 Views

UNIVERSITÉ PARIS-SORBONNE POLEMONE L ... - e-Sorbonne

UNIVERSITÉ PARIS-SORBONNE POLEMONE L ... - e-Sorbonne

UNIVERSITÉ PARIS-SORBONNE POLEMONE L ... - e-Sorbonne

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

storiografia dialettica. L'approccio diafonico enfatizzato dalle strategie argomentative della<br />

scuola scettica viene qui rifunzionalizzato da una prospettiva favorevole ad un interpretazione<br />

dogmatica di Platone, che pratica l'uso della citazione come base dell'interpretazione proposta<br />

e reputa di un certo valore l'apporto dello stoicismo (delle origini) all'interpretazione del<br />

platonismo, v. il riferimento all'interpretazione di Cleante della virtù socratica (διὸ καὶ<br />

Κλεάνθης ἐν τῷ δευτέρῳ Περὶ ἡδονῆς τὸν Σωκράτην φησὶ παρ' ἕκαστα διδάσκειν<br />

ὡς ὁ αὐτὸς δίκαιός τε καὶ εὐδαίμων ἀνὴρ). Manca del resto una qualunque uniformità di<br />

stile tra le varie sezioni di cui il testo è composto: la ricchezza d'informazioni che<br />

generalmente contiene sembrerebbe dunque essere l'effetto di uno scarso intervento<br />

dell'autore sulle diverse fonti da cui attinge.<br />

Commento<br />

A)<br />

– τὴν εὐδαιμονίαν φησὶν ἕξιν εἶναι τελείαν ἐν τοῖς κατὰ φύσιν<br />

ἔχουσιν ἢ ἕξιν ἀγαθῶν:<br />

ἕξιν : in contrasto con quanto Aristotele argomenta nelle Etiche (EN 1098 b 33; EE<br />

1218 b), Speusippo definisce la felicità come una disposizione stabile e non come<br />

un'attività (e)ne/rgeia). Sembrerebbe allora che nel caso in cui si consideri la felicità<br />

una e(/cij, 'esser felici' ha il valore di un attributo conquistato dal soggetto, mentre nel<br />

caso in cui, come Aristotele, si consideri la felicità come e)ne/rgeia, 'esser felici'<br />

esprime un'azione contestuale che manifesta attivamente le disposizioni<br />

precedentemente acquisite. La differenza fondamentale tra le due concezioni sta nella<br />

diversa stabilità temporale della disposizione acquisita rispetto a quella di un'azione<br />

che si consuma necessariamente in un lasso di tempo determinato.<br />

v. Plato, Prot. 344 b 8 – c 1; Rep. 435 b 4-7; 508 a 4-5; 618 c 8 – d 1; Phileb. 11 d 4-<br />

6.<br />

si noti che l'uso di e(/cij con la preposizione di stato in luogo e) /n non compare nella<br />

letteratura filosofica superstite del periodo classico e pre-ellenistico (v. Arist. EN<br />

396

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!