UNIVERSITÉ PARIS-SORBONNE POLEMONE L ... - e-Sorbonne

269; Glucker (1978), 70-101; Steinmetz (1989). In particolare il passo in cui il
personaggio Varrone chiede spiegazioni al personaggio di Cicerone a proposito del suo
'passaggio alla nuova Academia' (Ac.libri I, 13), sembrerebbe presupporre una fase in
cui Cicerone sarebbe stato considerato come un affiliato dell' 'antica Academia' 576 .
Autori antichi e moderni insistono d'altra parte sulla continuità dell'orientamento
filosofico di Ciceone in linea con una posizione academica d'impronta 'scettica' 577 ;
Reid (1885), p. 15-16, spiegava l'espressione impiegata dal personaggio di Varrone
come un riferimento (extra-dialogico) alla produzione filosofica ciceroniana, in cui
prima del testo degli Academica si annoverano 'copie' di scritti dell'antica Academia (il
riferimento è a De republica, De legibus, Consolatio, Hortensius, che nella fraseologia
contemporanea concernente Cicerone sarebbero stati classificati come 'vetero-
academici'). Se anche il testo non intende fare riferimento a un genere della
produzione filosofica di Cicerone, come è stato argomentato da Glucker, il fatto che il
personaggio di Varrone, o gli altri interlocutori filosofici di Cicerone, lo associno allo
studio della tradizione vetero-academica non è sufficiente, a mio avviso, a sostenere
l'ipotesi di una fase propriamente antiochea del pensiero di Cicerone. L'uso del
termine 'affiliazione' 578 al posto di quelli più rigidi di fedeltà o obbedienza, non
permette del resto di mutare realmente lo scenario, poiché se ci domandiamo di quale
familia filosofica Cicerone si possa, senza ombra di dubbio, esser mai sentito membro,
nell'ambito della sua formazione o della sua produzione filosofica, la risposta è
un'unica: la familia di Platone, dalla quale apprende innanzitutto che essere membro di
una famiglia filosofica non significa necessariamente obbedienza. A discapito di ogni
scansione troppo rigida tra fasi distinte del pensiero ciceroniano, risultano convincenti
le argomentazioni a favore dell'unità degli obiettivi filosofici di Cicerone 579 , la cui
articolata formazione academica gli consentirebbe di strutturare la sua personale
indagine su più livelli e di avvalersi di una molteplicità di prospettive. Appare dunque
576 Glucker (1988), pp. 41-45, suggerisce una lettura combinata di questo passaggio con altri due passi
dell'opera ciceroniana: ND I, 6, dove la scelta filosofica di Cicerone, in questo caso un'instanza neoacademica,
viene descritta dal punto di vista di un potenziale pubblico critico, nei termini di un 'patrocinium
necopinatum susceptum' ('necopinatum' in particolare confermerebbe il fatto che Cicerone veniva
precedentemente associato con una diversa posizione); e ND I, 11, dove però proprio il giudizio espresso in
ND I, 6, viene contestato.
577 v. Plut., Cic. 4; Burkert (1965), p. 181; Gigon (1973); Görler (1974), pp. 185-208; v. Lévy (1992a), p. 96-98.
578 Come notato da Glucker (1988), il termine moderno 'affiliazione' (affiliation in inglese) può essere
ricondotto al senso etimologico di filius, membro di una familia. Questo tipo di terminologia si trova del resto
ampiamente sfruttata dai testi filosofici ciceroniani per descrivere i rapporti tra una scuola filosofica e i suoi
membri, v. Leg. I, 55 ; Ac.libri I, 13 ; Ac.libri I, 43 ; Fin. IV, 49 ; Fin. V, 75 ; Tusc. I, 55; tuttavia il termine di
familia permette una molteplicità di usi, a seconda dei diversi parametri di inclusività della sua definizione, e
dunque una pericolosa oscillazione di significato in affermazioni come: « Cicerone faceva parte della familia
di Antioco ».
579 L'unità del pensiero di Cicerone può essere meglio inquadrata a partire dalla categoria di 'platonico', al cui
interno si articolano una molteplicità di posizioni.
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