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UNIVERSITÉ PARIS-SORBONNE POLEMONE L ... - e-Sorbonne

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In questo contesto il significato del sintagma ta£ (prw=ta) kata£ fu/sin 396 viene<br />

esplicitato, probabilmente per la prima volta, attraverso l'uso del verbo conciliare<br />

+ acc. dell'oggetto (della relazione) + dat. della persona, il cui soggetto<br />

grammaticale è natura. Si suppone generalmente che la perifrasi sia da intendersi<br />

come una traduzione latina del concetto di oi)kei/wsij 397 , il quale in forma<br />

sostantiva si trova poco oltre, come anche altrove nel corpus ciceroniano, espresso<br />

dal neologismo conciliatio 398 . Hartung (1970), p. 143, insiste sulla discrepanza tra<br />

il ruolo implicito o impersonale della natura nell'uso greco del concetto di<br />

oi)kei/wsij 399 e il ruolo invece attivo di natura nella traduzione latina di Cicerone:<br />

un fedele parallelismo con il greco inoltre (oi)keiou=n + acc. della persona + dat.<br />

dell' oggetto della relazione) avrebbe eventualmente prodotto una frase del tipo<br />

"quibus natura hominem conciliet".<br />

Tuttavia il testo di Cicerone non è l'unico a dare un ruolo attivo alla natura nella<br />

determinazione rapporto di oi)kei/wsij dell'uomo con se stesso: cfr. D.L. VII, 85:<br />

"oi)keiou/shj au)to£ th=j fu/sewj a)p' a)rxh=j, kaqa/ fhsin o( Xru/sippoj<br />

e)n t%= prw/t% Peri£ telw=n, prw=ton oi)kei=on le/gwn ei)=nai panti£ z%/% th£n<br />

au(tou= su/stasin kai£ th£n tau/thj sunei/dhsin:" Anzi, più generalmente, nel ruolo<br />

attivo della natura (e passivo dell'uomo) è stato visto il tratto distintivo della teoria<br />

stoica dell' oi)kei/wsij, all'interno del quale l'individuo sarebbe da comprendersi<br />

nel quadro più ampio della physis universale (v. Magnaldi (1991), pp. 1-12).<br />

Tuttavia, risultano meno concludenti di quanto a prima vista possano sembrare<br />

quei procedimenti interpretativi che si fondano sulla distinzione tra il ruolo attivo,<br />

passivo o impersonale della natura all'interno della teoria dell'oi)kei/wsij 400 . In<br />

396 La paternità del concetto di ta£ prw=ta kata£ fu/sin è oggetto di controversia: v. Philippson (1932), pp. 445-<br />

450; Radice (2000), pp. 105-106; Dirlmeier (1937), pp. 50-51 ; 70-71; quest'ultimo, individuando nella<br />

tradizione peripatetica – in particolare in Teofrasto – l'origine dei principi naturalistici del discorso etico (v. il<br />

discorso dell' eu)qu£j geno/menon e dei « pueri, in quibus ut in speculis natura cernitur »), intende rendere<br />

plausibile l'ipotesi dell'origine academico-peripatica del concetto. Tuttavia si noterà che nelle fonti superstiti<br />

l'uso del concetto figura, probabilmente non per puro caso, in contesti prevalentemente polemici, che<br />

dipendono verosimilmente dagli esiti del confronto dottrinale in ambito etico tra le due istanze peripatetica e<br />

stoica. v. Appendice.<br />

397 Della vastissima bibliografia su questo concetto si veda : Philippson (1932) ; Pohlenz (1940) ; Von Fritz<br />

(1952) ; Brink (1956) ; Pembroke (1971) ; White (1979) ; Striker (1983) ; Görgemanns (1983) ; Inwood<br />

(1984) ; Engberg-Pederson (1986) ; Isnardi Parente (1989) ; Engberg-Pederson (1990) ; Magnaldi (1991) ;<br />

Radice (2000) ; Reydams-Schils (2002) ; Lee (2002) ; Bees (2004).<br />

398 v. Introduzione, p. xliv-xlv ; oltre p. 240-244.<br />

399 Hartung (1977), p. 136, 141, 143-144.<br />

400 v. Magnaldi (1991), p. 3, dove una rigida distinzione tra oi)kei/wsij peripatetica e oi)kei/wsij stoica viene<br />

fondata, tra l'altro, anche su una distinzione terminologica tra il ruolo attivo dell'animal peripatetico<br />

(conciliato con se stesso fu/sei) e il ruolo passivo dell'animal stoico (conciliato con se stesso ad opera di un<br />

agente esterno: a)po£ th=j fu/sewj): « mentre per gli Stoici chi spinge lo z%=on all'autoconservazione è un'entità<br />

diversa e superiore ad esso, per i Peripatetici, invece, è il suo stesso costitutivo modo di essere. »<br />

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