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UNIVERSITÉ PARIS-SORBONNE POLEMONE L ... - e-Sorbonne

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nel 529 d.C. Preliminarmente si noti che le fonti più antiche non parlano mai di ‘fondazione’<br />

di una scuola : l’espressione « » appare in testi tardi e<br />

provenienti dall’ambiente neoplatonico, ovvero nel testo anonimo dei Prolegomena alla<br />

filosofia di Platone 202 e in Olimpiodoro 203 , dove una tale terminologia potrebbe rispecchiare le<br />

pratiche ad essi contemporanee piuttosto che la realtà del V secolo a.C. ; mentre invece nelle<br />

fonti più antiche si trovano riferimenti generici a gruppi di discepoli o amici che si riuniscono<br />

intorno al maestro senza specificazione del grado di formalità di queste riunioni. Che Platone,<br />

ritornato dai suoi viaggi, passasse il suo tempo nell’Academia non pone problema alcuno ;<br />

numerose altre fonti ci confermano che quello era il luogo dove era facile trovarlo. Tuttavia il<br />

fatto che Platone riunisse intorno a sè dei discepoli non può essere considerato equivalente<br />

all’atto fondativo di una scuola con conseguenti implicazioni istituzionali. Si tenga presente la<br />

grande varietà di forme più o meno istituzionali che l’educazione dei giovani contemplava<br />

nell’antica Grecia. L’offerta formativa disponibile sullo stesso territorio dell’Academia poteva<br />

variare dall’insegnamento dei /, di altri sofisti, dei , per non<br />

parlare dei i/, dei, dei maestri delle scuole di retorica come Isocrate<br />

etc. etc. In questo multiforme panorama, in cui la critica ha ravvisato opportunamente un<br />

conflitto tra l’educazione tradizionale e la ‘nuova’ educazione stimolata dalla comparsa dei<br />

sofisti, il problema della definizione istituzionale delle varie modalità di insegnamento non<br />

affiora mai nelle nostre fonti. Ben noti sono i moniti socratici contro la costituzione di una<br />

scuola rigidamente concepita, a cui alcuni dei suoi discepoli hanno probabilmente cercato di<br />

attenersi per quanto possibile. Platone, senza dubbio, finì invece per intessere relazioni<br />

ampiamente stabili con i suoi discepoli e la sua scuola riuscì a perpetrarsi nel tempo. Legittimi<br />

allora sono i tentativi di ricostruzione delle evoluzioni istituzionali che la scuola dovette<br />

attraversare. L’attenzione della critica si è conseguentemente concentrata su tre problemi<br />

interconnessi : le proprietà associate alla scuola, ovvero il problema del ‘giardino di Platone’,<br />

il riconoscimento istituzionale della scuola dal punto di vista giuridico e le modalità di<br />

successione alla testa della scuola.<br />

Il Giardino di Platone<br />

Ampiamente problematica è la questione del giardino di Platone, dal momento che si poggia<br />

essenzialmente su due testimonianze quantomeno controverse: la prima, quella sopracitata di<br />

202 Anonymus, Prolegomena philosophiae Platonicae, IV, 14.<br />

203 Olympiodorus, In Platonis Alcibiadem commentarii, 2, 145-146 : «<br />

Ἀφικόμενος δὲ εἰς τὰς Ἀθήνας διδασκαλεῖον ἐν Ἀκαδημίᾳ συνεστήσατο, μέρος τι τούτου τοῦ γυμνασίου<br />

τέμενος ἀφορίσας ταῖς Μούσαις. »<br />

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