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UNIVERSITÉ PARIS-SORBONNE POLEMONE L ... - e-Sorbonne

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annoverato nel rango dei beni : v. Dox. C apud Stobaeus, Ecl. II, 7, 19, p. 137<br />

Wachsmuth : "Ἔτι τῶν ἀγαθῶν τὰ μὲν εἶναι μόνον, ὡς<br />

ἡδονὴν καὶ ἀοχλησίαν· τὰ δὲ μόνον, ὡς πλοῦτον· τὰ δὲ <br />

ὡς ἀρετήν, φίλους, ὑγίειαν"; Fin. IV, 20; (del<br />

corpo) Fin. IV, 35-36: "si nihil nisi corpus, summa erunt illa, valetudo, vacuitas<br />

doloris, pulchritudo, cetera"; (prima secundum naturam) Fin. V, 18;<br />

il termine ha uno spettro semantico che lo pone in relazione all' ἡδονὴ, al corpo e<br />

solo in senso traslato all'anima, v. SE, PH I, 10: "ἀταραξία δέ ἐστι ψυχῆς<br />

ἀοχλησία καὶ γαληνότης".<br />

a)oxlhsi/a ≈ ἡδονὴ : i due concetti vengono considerati pressoché equivalenti dalle<br />

strategie d'origine stoica di confutazione dell'edonismo: v. Fin. II, 16: "cur malvult<br />

dicere voluptatem quam vacuitatem doloris"; Fin. II, 37; Fin. V, 21: "quae contra<br />

voluptatem dicta sunt, eadem fere cadunt contra vacuitatem doloris";<br />

L'assoluta mancanza di altre attestazioni dell'uso del concetto di a)oxlhsi/a da parte<br />

di Speusippo, unita alla constatazione che invece la sua presenza è consolidata<br />

all'interno di una tradizione che con il filosofo academico ha generalmente ben poco<br />

a che spartire, permette di dubitare dell'affidabilità storica della notizia riportata da<br />

Clemente di Alessandria.<br />

Della riflessione etica di Speusippo conosciamo invece con qualche dettaglio la<br />

discussione intorno al suo rifiuto di annoverare l'ἡδονὴ tra i beni, in polemica con<br />

l'edonismo di Aristippo e con quello di Eudosso, di cui rimangono alcune traccie<br />

forse nel Filebo di Platone (44 b-d) 627 e nel riassunto polemico che ne fa Aristotele<br />

nell'Etica Nicomachea. Speusippo contestava la validità della dimostrazione ex<br />

contrariis di Eudosso che il piacere deve essere (un/il) 'bene' essendo il contrario del<br />

dolore che è (un/il) male (v. EN 1153 b 1-7; 1173 a 5-28), proponendo invece la tesi<br />

che il bene è doppiamente diverso sia dal piacere, sia del dolore; il bene si trova<br />

verosimilmente in una posizione intermedia tra i due opposti (to£ mei=zon). Il termine<br />

627 Vexata quaestio: Döring (1903), pp. 113-129; Philippson (1925); pp.452-474; Krämer (1971), pp. 205-209;<br />

Schofield (1971), pp. 2-20; 181; vs Tarán (1981), pp. 79-81, n. 379, n. 382; cfr. Isnardi Parente (1980), pp.<br />

354-360.<br />

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