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UNIVERSITÉ PARIS-SORBONNE POLEMONE L ... - e-Sorbonne

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interlocutori e rafforzata dalla 'fattualità' della relazione maestro-discepolo. Se per<br />

Carneade si trattava di saggiare la compatibilità dottrinale di due posizioni<br />

filosofiche sul piano teorico e dialettico, al fine eventualmente di dimostrare che<br />

presunti avversari si trovano in sostanziale accordo, nella storiografia antiochea<br />

viene preliminarmente posto un principio di unitarietà dogmatica della tradizione<br />

che comprende Platone e tutti i suoi discepoli, al fine di mostrare eventualmente<br />

che ogni posizione coerente si può ricondurre a tale unitarietà, sia fattualmente<br />

che teoricamente.<br />

Importante in questo contesto è la dinamica di richiamo all'autorità, v. Sedley<br />

(1989) p. 99-100, dove, a proposito dell'autorità del fondatore all'interno<br />

dell'Academia, si nota che vi sono buone ragioni per pensare che tutti, o quasi<br />

tutti, gli Academici presentassero se stessi come fedeli al pensiero di Platone 509 ,<br />

complice il fatto che gli scritti platonici lasciavano spazio ad un ampio spettro di<br />

interpretazioni diverse. L'inclusione di Aristotele nella linea di continuità della<br />

tradizione platonica definirebbe però l'originalità dell'operazione filosofica di<br />

Antioco d'Ascalona (v. Sedley (1989) p. 117-118), come anche il suo specifico<br />

contributo allo sviluppo della filosofia posteriore.<br />

Cfr. Ac. libri I, 17: "Sed utrique Platonis ubertate completi certam quandam<br />

disciplinae formulam composuerunt et eam quidem plenam ac refertam, illam<br />

autem Socraticam dubitanter de omnibus rebus et ulla adfirmatione adhibita<br />

consuetudinem disserendi reliquerunt ". v. Lévy (1992a), p. 146.<br />

Cfr. Tusc, II, 11: "Quotus enim quisque philosophorum invenitur qui sit ita<br />

moratus, ita animo ac vita constitutus, ut ratio postulat? Qui disciplinam suam<br />

non ostentationem scientiae, sed legem vitae putet?"<br />

Cfr. Luc. 102: "...(sunt enim mihi nota [i.e. verba Clitomachi] propterea quod<br />

earum ipsarum rerum de quibus agimus prima institutio et quasi disciplina illo<br />

libro continetur)..." - dove la sfumatura dogmatica contenuta dal vocabolo deve<br />

essere attenuata dall'avverbio quasi, perché possa adattarsi al contesto di<br />

509 Alcuni dubbi possono essere avanzati a proposito della primissima generazione dei discepoli Platone, quella<br />

di Speusippo e Senocrate. Nonostante la critica abbia in passato considerato le loro riflessioni filosofiche<br />

come una sorta di boh/qeia del pensiero del maestro, le testimonianze non ci permetterebbero in fin dei conti<br />

di decidere la questione se Speusippo e Senocrate si richiamassero o meno all'autorità di Platone nel<br />

difendere le loro posizioni.<br />

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