UNIVERSITÉ PARIS-SORBONNE POLEMONE L ... - e-Sorbonne

propriamente cristiana di ‘conversione’.
In conclusione: nella tradizione emerge fortemente la valenza esortativa della narrazione
dell’episodio della ‘conversione’ di Polemone (v. Orazio, Temistio) e uno dei suoi esiti più
chiari è quello di diventare una figura del mutamento radicale nel repertorio retorico greco-
latino (v. Valerio Massimo, Epitteto, Fronto, Gregorio, Agostino). Nelle diverse versioni
dell’episodio possiamo inoltre riscontrare la presenza di due registri linguistici: l’uno mette in
risalto l’effetto della parola e dunque il registro linguistico del ‘sentire’ (v. Orazio, Valerio
Massimo, Luciano, Origene); l’altro invece fa riferimento all’effetto dell’aspetto esteriore del
filosofo e dunque al registro del ‘vedere’ (v. Plutarco, Epitteto, Temistio, Gregorio).
L’interazione tra i due registri permette di comprendere in che modo la ‘conversione’
filosofica di Polemone diventi leggibile anche nei termini di una ‘conversione’ religiosa,
ovvero di una ‘rivelazione’, dove il discorso udito è anche una visione del vero, oppure, dove
la visione è anche un discorso vero. Sebbene dunque l’apporto del cristianesimo
nell’elaborazione del rapporto con il divino nei termini di una ‘conversione’ si distanzi di
molto dal contenuto specifico dell’episodio della vita di Polemone, ciò non toglie che
quest’ultimo possa essere rifunzionalizzato dalla tradizione cristiana, come un momento di
approssimativa ‘rivelazione’.
Polemone, discepolo di Senocrate
Il ruolo di Senocrate nell’episodio della conversione di Polemone è senza dubbio centrale : è
la forza del suo discorso in congiunzione con la sua attitudine imperturbabile che determina
una trasformazione radicale nell’attitudine alla vita di Polemone. Margherita Isnardi Parente
nei suoi studi sulla figura di Senocrate sottolinea il fatto che lo scolarca si sia distinto per il
fascino morale esercitato sui suoi simili e legge l’episodio di Polemone come
un’esemplificazione della « profonda capacità di paideia che la figura di Senocrate spira, una
vera e propria dynamis che si esercita sui non volenti con la forza di una conversione
religiosa » 171 . All’interno dell’Academia vediamo dunque il rapporto maestro-discepolo
assumere una posizione decisamente centrale. Il carisma personale del maestro attira i
discepoli allo studio filosofico 172 e il rapporto che si instaura con il maestro è di tipo
emulativo : « Polemone, a quanto sembra, ha emulato Senocrate in tutto » 173 . Lo pseudo-
171 Isnardi Parente (1981), p. 134.
172 Cfr. la vicenda di Menedemo che visitò l’Academia e Platone e rimase attratto fino al punto di lasciare il
servizio militare in D.L. II 125:
«
».
173 D.L. IV 19: « »
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