UNIVERSITÉ PARIS-SORBONNE POLEMONE L ... - e-Sorbonne

Tarán non arriva tuttavia a questa conclusione. Per lui infatti Speusippo, come Platone,
avrebbe pensato che esistono sì altri beni oltre alla virtù, ma che tali beni non sono beni per
se, ovvero sono beni meramente strumentali con un diverso statuto etico rispetto alla virtù. La
formula del telos attribuita a Speusippo nel testo di Clemente Alessandrino (v. T. 58 =
Clem.Alex., Str. II, 22, 33) lascia pensare del resto che l'attenzione di Speusippo si
concentrasse sulla ἕξις che l'individuo assume nei confronti di τὰ κατὰ φύσιν, ovvero sul
tipo di impiego che l'individuo è capace di fare in relazione ad una categoria di beni derivati
(i.e. il cui valore è determinato dalla conformità con il canone della natura). Questo tipo di
scenario è generalmente compatibile con l'impiego del pensiero degli antichi fatto da Antioco,
nella misura in cui effettivamente questi avrebbero difeso lo statuto di non-indifferenza di altri
elementi oltre alla virtù, ma non implica di per sé che la teoria dei beni di Speusippo e
Senocrate si accompagnasse a una concezione di gradi plurimi all'interno della felicità, nè che
sia in alcun modo attribuibile all'Academia antica una concezione cumulativa del rapporto tra
i beni e la felicità.
T. 53 : CICERO, TUSCULANAE DISPUTATIONES V, 39.
Hic (scil. praecipuum a natura datum, animus) igitur si est excultus et si eius acies ita
curata est, ut ne caecaretur erroribus, fit perfecta mens, id est absoluta ratio, quod est idem
virtus. Et, si omne beatum est cui nihil deest et quod in suo genere expletum atque
cumulatum est, idque virtutis est proprium, certe omnes virtutis compotes beati sunt. Et hoc
quidem mihi cum Bruto convenit, id est cum Aristotele, Xenocrate, Speusippo, Polemone.
Cfr. Polemo fr. 133 Gigante; Speusippus fr. 103 IP = 78b Tarán; Xenocrates fr. 242 IP.
3 omnes Bf : omnis cet.
Traduzione
Se dunque questo (scil. ciò che di eccellente viene offerto dalla natura) viene
lavorato con cura e il suo acume viene coltivato in modo da non essere reso cieco dagli
366