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UNIVERSITÉ PARIS-SORBONNE POLEMONE L ... - e-Sorbonne

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della Chrysippea divisio, nè quello di Catone nel III libro del De finibus<br />

attribuiscono alle varie posizioni filosofiche discusse l'etichetta corrispondente del<br />

nome di un filosofo, come invece succede nelle varie versioni della Carneadia<br />

divisio; è grazie a quest'ultime allora se sappiamo che il fine dell' a)oxlhsi/a<br />

veniva generalmente associato al nome del filosofo peripatetico Ieronimo di<br />

Rodi 431 e il fine kalo/n a)oxlhsi/a al nome di Diodoro di Tiro 432 , anch'egli<br />

peripatetico.<br />

Cfr. Fin. III, 30: (Cato loquitur) "Quae quamquam vitiose quidam secuti sunt,<br />

tamen non modo iis tribus, qui virtutem a summo bono segregaverunt, cum aut<br />

voluptatem aut vacuitatem doloris aut prima naturae in summis bonis ponerent,<br />

sed etiam alteris tribus, qui mancam fore putaverunt sine aliqua accessione<br />

virtutem ob eamque rem trium earum rerum, quas supra dixi, singuli singulas<br />

addiderunt, his tamen omnibus antepono, cuicuimodi sunt, qui summum bonum in<br />

animo atque in virtute posuerunt".<br />

– nec multo secus eos qui ad honestatem prima naturae commoda<br />

adiungerent:<br />

Anche la posizione etica che associa la moralità con i 'primi benefici della natura'<br />

viene equiparata a una forma di contaminazione della moralità con il piacere.<br />

Come tale è stata criticata la dottrina peripatetica da parte dello stoicismo, v.<br />

Seneca, De vita beata, XV e i commenti di Grimal (1967). Cicerone testimonia<br />

del resto di un ampio dibattito dell'etica ellenistica, svoltosi all'interno sia della<br />

scuola peripatetica sia di quella stoica, a proposito dell'inclusione o esclusione del<br />

piacere nella lista dei primi oggetti di appetizione: v. Fin. V, 45: "in enumerandis<br />

autem corporis commodis si quis praetermissam a nobis voluptatem putabit, in<br />

aliud tempus ea quaestio differatur..." ; cfr. Fin. III, 17.<br />

Le riflessioni di Aristotele sul piacere e la necessità dei beni esterni furono lette<br />

dagli stoici, in prospettiva polemica, come argomentazioni a favore di una tesi<br />

compromessa con l'edonismo, per cui: "è impossibile separare piacere e moralità",<br />

"nessuno può vivere moralmente senza al tempo stesso vivere piacevolmente, né<br />

431 v. Fortenbaugh, White (2004).<br />

432 v. Cic., De Orat. I, 11, Tusc. V, 30, Fin., II, 19, 34; Fin. IV, 50; Fin. V, 14, 21, 73, Luc. 131; Clem. Alex., Str.<br />

II, 21, 127, p. 182 Stählin. N.b. Se come si suppone Diodoro è succeduto a Critolao alla testa del Peripato<br />

intorno al 118 a.C, il suo nome certamente non poteva figurare nell'originale crisippeo per ragioni<br />

cronologiche.<br />

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