UNIVERSITÉ PARIS-SORBONNE POLEMONE L ... - e-Sorbonne

cui la formula si sarebbe trovata dal titolo Περὶ ἀνθρώπου φύσεως 524 e la dichiara
equivalente a [to£] kat' a)reth£n zh=n, fornendo un esplicazione di primaria
importanza del rapporto tra le due formule: "a) /gei ga£r pro£j tau/thn h(ma=j h( fu/sij".
Tuttavia, come nota già Hirzel (1964r), p. 105-111, il passo di Diogene Laerzio deve
essere messo a confronto con un altro famoso passo in Giovanni Stobeo (Ecl. II, 7,
6a, p. 75-76 Wachsmuth, [Arius Didymus], Dox. B : "To£ de£ te/loj o( Zh/nwn ou(/twj
a)pe/dwke: to£ o(mologoume/nwj zh=n: tou=to d' e)sti£ kaq' e(/na lo/gon kai£ su/mfwnon
zh=n, w(j tw=n maxome/nwj zw/ntwn kakidaimonou/ntwn. Oi( de£ meta£ tou=ton
prosdiarqrou=ntej ou( /twj e)ce/feron o(mologoume/nwj t$= fu/sei zh=n' u(polabo/ntej
e) /latton ei)=nai kathgo/rhma to£ u(po£ tou= Zh/nwnoj r(hqhn. Klea/nqhj ga£r prw=toj
diadeca/menoj au)tou= th£n ai(/resin prose/qhke t$= fu/sei' kai£ ou(/twj a)pe/dwke:
te/loj e)sti£ to£ o(mologoume/nwj t$= fu/sei zh=n'."), che fornisce invece una versione
differente della storia dell'evoluzione della formula del telos stoico: la formula
proposta da Zenone sarebbe stata to£ o(mologoume/nwj zh=n, a cui Cleante avrebbe poi
aggiunto t$= fu/sei, per esplicitarne ulteriormente il significato (cfr. Clem. Alex., Str.
II 21, 129, p. 183 Stählin:
"
"). Hirzel tenta inoltre di descrivere
il rapporto teorico-dialettico che lega le varie formule tra loro e porta infine l'accento
sul fatto che in D.L.VII, 85 e 87 fin., si fa doppiamente riferimento al primo libro
dell'opera di Crisippo Peri£ telw=n, per avanzare l'ipotesi che Diogene Laerzio (o la
sua fonte) attinga proprio da Crisippo l'intero passaggio. Si inaugura così una
tradizione critica che si è cimentata nella ricostruzione di una 'stemmatica' della
formula del telos stoico. Rist (1977), p. 170 ss., ritiene che le due testimonianze di
Diogene Laerzio e Stobeo non siano tra loro incompatibili, ma appartenenti a due
fasi distinte della riflessione etica di Zenone, l'una ancora influenzata dal cinismo e
l'altra invece interessata a spiegare la coerenza della ragione in rapporto alla coerenza
524 N.b. Se Diogene Laerzio cita il titolo di un opera, ciò non significa necessariamente che l'abbia consultata
direttamente. D'altraparte per quanto riguarda le opere di Zenone in Diogene Laerzio, si noti che all'interno
del bios di Zenone si trovano due liste di titoli (D.L. VII, 4 e 36): la prima, posta di seguito alla menzione del
trattato di Zenone Politei/a, “scritto sulla coda del cane”, contiene tra gli altri anche il problematico doppio
titolo Περὶ ὁρμῆς ἢ περὶ ἀνθρώπων φύσεως; la seconda invece è posta, come di consueto in Diogene, in
prossimità della conclusione del bios e viene introdotta dalla frase " bibli/a de£ au)tou= fe/retai ta/de ", nella
quale si potrebbe leggere un riferimento a quei soli testi tramandati fino all'epoca di Diogene e teoricamente a
lui accessibili. I titoli nelle due liste non sono sovrapponibili e si può essere indotti a pensare che la prima
delle due liste intenda menzionare le opere redatte da Zenone sotto l'influenza del Cinismo di Cratete. Sul
complesso problema delle modalità di composizione da parte di Diogene Laerzio del VII libro dedicato agli
stoici, v. Mansfeld (1986a), in particolare pp. 329-351. La prospettiva di una delle tradizioni sullo stoicismo
impiegate da Diogene Laerzio si può trovare riassunta nel passaggio a conclusione del libro VI sui cinici,
D.L. VI, 104.
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