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UNIVERSITÉ PARIS-SORBONNE POLEMONE L ... - e-Sorbonne

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court, se nella rappresentazione poetica della sua formazione filosofica precedente ai<br />

grandi impegni politici scrive : “Haec adeo penitus cura videre sagaci, / otia qui<br />

studiis laeti tenuere decoris, / inque Academia umbrifera nitidoque Lyceo / funderunt<br />

claras fecundi pectoris artis” 588 ; In numerose occasioni Cicerone si presenta con<br />

orgoglio al pubblico come un profondo conoscitore sia delle opere platoniche, sia delle<br />

opere aristoteliche. Infine a conferma del pari prestigio che i due filosofi hanno ai suoi<br />

occhi, ci basti pensare che nella villa di Tusculo sono due gli spazi che Cicerone aveva<br />

predisposto in omaggio alle sue autorità filosofiche, l'uno chiamato Academia, l'atro<br />

Liceo 589 .<br />

Si noti infine come l'appellativo di princeps philosophiae venga assegnato in altri<br />

contesti anche a Platone: v. Ad fam. I, 1, 29; insieme a quello di parens philosophiae:<br />

Fin. II, 1; Ad fam. I, 9, 12; spingendosi fino ad adottare l'epiteto massimo di Deus<br />

philosophorum: Rep. IV, 5; De orat. I, 49; Leg. III, 1; ND II, 32; cfr. Ad. Att. IV, 16, 3;<br />

Leg. I, 15; Leg. III, 5; III, 32; Tusc. IV, 71. cfr. Leg. I, 15: “sic enim fecisse video<br />

Platonem illum tuum, quem tu admiraris, quem omnibus anteponis, quem maxime<br />

diligis”.<br />

L'interesse comune per la figura di Aristotele giustifica almeno in parte l'ampio spazio<br />

concesso ad Antioco nelle opere filosofiche di Cicerone, per quanto non ne accolga<br />

mai le implicazioni dogmatiche. Sia nel caso di Antioco, sia nel caso di Cicerone si<br />

tratta di un impiego in un certo qual modo strumentale della figura di Aristotele, ma<br />

gli scopi sono radicalmente diversi. Antioco sembra infatti voler erigersi ad interprete<br />

non solo della tradizione academica ma anche dell'eredità peripatetica per<br />

l'elaborazione di una teoria etica risolutiva che faccia fronte agli sviluppi del dibattito<br />

più recente. Mentre l'obiettivo di Cicerone mira non al consolidamento di una<br />

posizione dottrinale specifica, quanto piuttosto all'appropriarsi del patrimonio<br />

culturale degli antichi in un'ottica compatibile con i punti di forza della cultura romana<br />

(v. Fin. V, 9-12). Aristotele risulta infatti essere una figura cardinale nella riforma<br />

ciceroniana della retorica, nel recupero di una adeguata teoria dei topoi, o anche nel<br />

progetto di propaganda presso le classi dirigenti romane del patrimonio di conoscenze<br />

storiche e politiche messe a disposizione dalla tradizione filosofica classica.<br />

– Ex eorum enim scriptis et institutis cum omnis doctrina liberalis ...: la filosofia degli<br />

588 v. Div. I, 22.<br />

589 v. Ad Att. I, 9, 2; 11, 3; Div. I, 8; II, 8.<br />

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