UNIVERSITÉ PARIS-SORBONNE POLEMONE L ... - e-Sorbonne

inequivocabile il senso della formula "il vivere in conformità con la natura",
inserendolo in una fitta rete di espressioni poste come equivalenti; Tuttavia è
ragionevole supporre che sia proprio un difetto di equivalenza che il testo intende
colmare. Sono proprio la varietà espressiva delle formule del telos e il carattere non
anodino di alcune di esse che richiedono uno sforzo esplicativo di semplificazione.
Come nel testo di Cicerone, la formula "il vivere in accordo con la natura" apre lo
spazio ad una problematica molteplicità esegetica (cfr. Magnaldi (1981), p. 65).
cfr. Fin. IV, 26: "Hunc igitur finem illi tenuerunt; quodque ego pluribus verbis, illi
(scil. antiqui) brevius, secundum natura vivere, hoc iis bonorum videbatur
extremum".
- Planissime : l'avverbio al superlativo rimanda a una scala di livelli diversi
facenti riferimento alla chiarezza con la quale una dottrina può essere esplicitata.
Polemone avrebbe detto in modo estremamente chiaro qualcosa che a vari livelli
anche i predecessori hanno affermato. È implicito dunque un appello a un lavoro
esegetico, che riconosca elementi dottrinali anche laddove sono presentati obscure.
Cfr. Cic., Tim. 23.
- a) I fase interpretativa della formula del telos : [interpretazione post-
zenoniana della formula zenoniana] la formula zenoniana "convenienter naturae
vivere" viene equiparata a quella di marcato stampo crisippeo "vivere adhibentem
scientiam earum rerum quae natura evenirent".
Cfr. Luc. 131 = SVF 181 = T. 39 : "Honeste autem vivere, quod ducatur a
conciliatione naturae, Zeno statuit finem esse bonorum, qui inventor et princeps
Stoicorum fuit".
Convenienter naturae vivere : to£ t= fu/sei o(mologei=n / o(mologoume/nwj t$=
fu/sei zh=n / a)kolou/qwj t$= fu/sei zh=n.
La formula viene attribuita a Zenone. Rimane tuttavia controverso se la formula
zenoniana contenesse già un riferimento alla natura e quale fosse precisamente il suo
significato.
D.L. VII, 87 = SVF I 179: attribuisce esplicitamente la paternità (v. Διόπερ πρῶτος ὁ
Ζήνων ...) della formula τὸ ὁμολογουμένως τῇ φύσει ζῆν a Zenone, cita l'opera in
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