UNIVERSITÉ PARIS-SORBONNE POLEMONE L ... - e-Sorbonne

cose riconosciute come conformi alla natura (v. sumenda/prohgm na) 561 , distinto
rispetto a quello applicato alla virtù morale (bonum/¢gaqÒn), può suscitare
ammirazione, nella misura in cui corrisponde ad un allargamento del vocabolario
filosofico e ad un corrispondente approfondimento teorico. La ricchezza e specificità
del linguaggio filosofico come distinto e 'superiore' rispetto al linguaggio comune è
del resto un tema ampiamente dibattuto già nell'antichità. Cicerone dal canto suo si fa
talvolta portavoce di una posizione favorevole all'uso in filosofia di un linguaggio
accessibile e vicino all'uso comune: v. Fin. IV, 57. Qualora diventi chiaro poi che due
termini distinti (come ¢gaqά e prohgm na) coincidono entrambi con
un'attribuzione di valore a ciò che in primo luogo il desiderio naturale persegue, la
distinzione terminologica non può che apparire come inutilmente sofisticata e
ridicola.
– cur non propriis verbis ea tenebas? : cfr. Fin. IV, 15: "itaque ab iis
constitutio illa prima naturae, a qua tu quoque ordiebare, his prope verbis
exponitur"; Fin. IV, 57: "...ut verbis utamur quam usitatissimis et quam maxime
aptis, id est rem declarantibus".
– sin te auctoritas commovebat, nobisne omnibus et Platoni ipsi ...:
Il concetto di auctoritas 562 risulta essere di grande importanza nella valutazione
comparativa della filosofia stoica (v. T. 41 = Ac.libri I, 34-35 : qui primi Platonis
rationem auctoritatemque susceperant). Il ritorno alla filosofia degli antichi viene
infatti presentato come un ritorno alla fonte originale di ogni autorità filosofica: v.
Ac.libri I, 17: "Platonis autem auctoritate, (...) una et consentiens duobus vocabulis
philosophiae forma instituta est, Academicorum et Peripateticorum"; Ac.libri I, 33:
"praeclare enim explicatur Peripateticorum et Academiae veteris auctoritas"; Fin.
IV, 44: "Atque adhuc ea dixi, causa cur Zenoni non fuisset, quam ob rem a
superiorum auctoritate discideret";
Ogni esponente dell'istanza filosofica academico-peripatetica viene collocato in
relazione al processo di trasmissione dell'aucoritas originaria : Ac. libri I, 33:
"Theophrastus autem (...) vehementius etiam fregit quodam modo auctoritatem
veteris disciplinae"; Ac.libri I, 34 = T. 41 : "Speusippus autem et Xenocrate, qui
primi Platonis rationem auctoritatemque susceperant"; Luc. 15: "sic Arcesilas quis
561 v. DL VII, 102; 105; v. LS 58 A-K, vol. 1, pp. 354-359, vol. 2, pp. 349-355. v. Fin. IV, 60.
562 v. pp. 158-159 ; 171 ; 228-233.
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