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UNIVERSITÉ PARIS-SORBONNE POLEMONE L ... - e-Sorbonne

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esse aliquid quod non expetendum sit, aut expetendum quod non placens, aut, si id, non etiam<br />

diligendum; ergo et probandum; ita etiam laudabile; id autem honestum. Ita fit, ut quod<br />

bonum sit, id etiam honestum sit". In termini di logica formale, l'argomento potrebbe essere<br />

così presentato: ¬ ('bonum'x ∧ ¬ 'expetendum'x); ¬ ('expetendum'x ∧ ¬ 'placens'x); ¬<br />

('placens'x ∧ ¬ 'diligendum'x); ¬ ('diligendum'x ∧ ¬ 'probandum'x); ¬ ('probandum'x ∧ ¬<br />

'laudabile'x); ¬ ('laudabile'x ∧ ¬ 'honestum'x); ⇒ 'bonum'x ⊃ 'honestum'x. Si tratta<br />

evidentemente di un 'sorite' e Cicerone lo denuncia immediatamente prima del passo in<br />

esame: (Fin. IV, 50) "iam ille sorites est, quo nihil putatis esse vitiosius: quod bonum sit, id<br />

esse optabile, id expetendum, quod expetendum, id laudabile, dein reliqui gradus". Per quanto<br />

il sorite presentato da Cicerone sia alla base della sola premessa maggiore del sillogismo<br />

stoico, mentre il sorite di Catone arriva fino alla predicazione di 'honestum' per tutto ciò che è<br />

'bonum', la critica ciceroniana rimane valida. Un sorite è un argomento logico che si basa<br />

sull'accumulo di implicazioni materiali o condizionali deboli, il cui uso, ad esempio da parte<br />

di Carneade 551 , gli stoici stessi contestavano. La fallacia dell'argomento sta nel costringere<br />

l'avversario ad accettare una conclusione che non approva, sottoponendogli una serie di<br />

inferenze progressive, che portano per gradi dalla premessa alla conclusione, sfruttando<br />

prevalentemente la scarsa precisione del linguaggio comune. Cicerone affronta l'argomento<br />

nello stesso modo in cui i filosofi stoici e Crisippo in particolare affrontavano i sorite di<br />

Carneade, ovvero riservandosi il diritto di interrompere la catena sillogistica nel punto in cui<br />

le sue inferenze diventano scarsamente condivisibili: "Sed ego in hoc resisto; eodem enim<br />

modo tibi nemo dabit, quod expetendum sit, id esse laudabile". Si noterà inoltre che se Catone<br />

manteneva i riferimenti della discussione dei sillogismi etici su un piano strettamente logico,<br />

senza menzionare critiche specifiche o il nome dei suoi avversari, Cicerone invece<br />

contestualizza la discussione logica all'interno del confronto tra le istanze etiche, così come<br />

viene strutturato dall'uso della Carneadia divisio. v. il riferimento a Epicuro, Ieronimo e<br />

Carneade al § 49; a Diodoro e Callifone al § 50; cfr. Fin. V, 14; Fin. V, 20-21.<br />

Commento<br />

A)<br />

– consectarium...hebes: ripresa polemica della terminologia della logica stoica,<br />

551 v. Sext.Emp., Adv.Math. IX, 182; IX, 190, per il famoso argomento di Carneade contro l'esistenza degli dèi;<br />

v. Couissin (1941), pp. 43-57; Burkert, (1965), p. 191.<br />

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