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UNIVERSITÉ PARIS-SORBONNE POLEMONE L ... - e-Sorbonne

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teorie chiamate in causa questa potrebbe non essere la più appropriata delle<br />

presentazioni. Tutte le dossografie reperibili nei testi di Cicerone sono del resto il<br />

risultato di un'uniformizzazione strutturale delle posizioni filosofiche prese in<br />

considerazione, dal momento che il loro scopo è quello di facilitare il confronto<br />

tra dottrine discordanti e generalizzare le questioni che ognuna di esse affronta in<br />

modo particolare (v. Michel (1967-1968), pp. 108-109). Donini (1988), p. 16, cita<br />

l'uso dei verbi iungere e coniungere in Fin. II, 19 e Fin. V, 21 nel suo studio sulla<br />

storia del concetto di 'ecletticismo': ricorre senza dubbio negli scritti di Cicerone<br />

l'idea che due nozioni, talvolta derivanti da filosofi diversi, si possano fondere e<br />

formarne una terza. Si noti tuttavia che questa forma di 'ecletticismo', invece di<br />

fornire una ricostruzione dottrinale 'neutrale', è il risultato della tattiche<br />

argomentative implicite nelle divisio ethicae.<br />

Il resoconto varroniano contenuto nel testo del De civitate Dei di Agostino, rende<br />

conto del meccanismo di congiunzione o associazione in un modo decisamente<br />

più eloquente. Rispetto a primi oggetti di appetizione naturale, la virtus compare<br />

nella vita dell'uomo in un tempo successivo per effetto dell'insegnamento XIX, 1,<br />

2: "ut vel virtus postea doctrina inserit"; essa inoltre può essere articolata rispetto<br />

agli oggetti di appetizione naturale secondo tre modalità diverse, in<br />

subordinazione, in anteposizione, o in congiunzione/associazione, v. "ergo<br />

voluptas corporis animi virtuti aut subditur aut praefertur aut iungitur". L'assenza<br />

di questo tipo di precisazioni nel testo ciceroniano si può spiegare in vario modo:<br />

esse potrebbero esser state elaborate soltanto da Varrone in aggiunta all'uso della<br />

divisio da parte di Antioco, potrebbero esser state considerate da Cicerone non di<br />

vitale importanza e dunque omesse, oppure si potrebbe anche trattare di punti di<br />

dottrina controversi.<br />

– tris relinquit sententias quas putet probabiliter posse defendi: La<br />

dialettica riduttivista di Crisippo riporta tutto il dibattito etico ad una scelta tra tre<br />

opzioni. Il dilemma di Eracle al bivio che nella rappresentazione classica doveva<br />

scegliere tra la strada del piacere e la strada della virtù, si ritrova arricchito di<br />

un'ulteriore articolazione. Già il Filebo (21d-22b) di Platone delinea<br />

un'interessante riflessione sui limiti di una dicotomia netta tra la scelta di vita del<br />

piacere e la scelta di vita della virtù, portando sulla scena l'opzione combinata di<br />

un'unione tra piacere e saggezza. Le riflessioni etiche di Aristotele possono essere<br />

lette in continuità rispetto a questo tipo di considerazioni platoniche, quando<br />

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