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UNIVERSITÉ PARIS-SORBONNE POLEMONE L ... - e-Sorbonne

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delle Leggi traccie di quell'opposizione tra la libertà della natura e la coercizione normativa (v.<br />

e.g. 875 c 7- d 2), che mantengono i due piani della natura e del diritto sostanzialmente<br />

distinti; si noterà che il testo platonico presenta una moltiplicità di impieghi delle espressioni<br />

'per natura' e 'in accordo con la natura' 363 , vagliandone in un certo senso tutte le possibilità<br />

d'uso, sia in relazione al linguaggio comune, sia in relazione ad un uso di tipo giuridico. Del<br />

resto una forma embrionale di naturalismo normativo è forse già reperibile nel modo in cui il<br />

personaggio di Clinia presenta le norme legislative del suo paese in relazione alla<br />

conformazione naturale dell'isola di Creta, v. 625 c 10 - e 2 (cfr. 704 c-d); tuttavia<br />

l'affermazione esplicita che il diritto è 'per natura o non inferiore alla natura' figura solo in una<br />

fase avanzata della discussione del testo delle Leggi in reazione alle tesi sostenute dai sofisti.<br />

Il principio del naturalismo giuridico viene presentato dunque non come uno dei fondamenti<br />

del discorso, ma come una boh/qeia, una difesa necessaria per l'attività del legislatore. Le fonti<br />

suggeriscono invece che gli stoici prendessero consapevolmente le mosse dal concetto di<br />

natura proprio per fondare non solo il discorso etico, ma anche ogni riflessione sul diritto e la<br />

giustizia, considerando la razionalità del cosmo, ossia dell'ordine naturale, come l'orizzonte<br />

normativo per eccellenza. All'interno del testo ciceroniano sono reperibili numerosi elementi<br />

stoici: dalla corrispondenza tra macrocosmo e microcosmo, v. Leg. I, 18: "lex est ratio<br />

summa, insita in natura, quae iubet ea quae facienda sunt, prohibetque contraria. Eadem<br />

ratio, cum est in hominis mente confirmata et perfecta, lex est" ; alla comunità di uomini e<br />

dèi, v. Leg. I, 23: "Est igitur, quoniam nihil est ratione melius, eaque et in homine et in<br />

deo, prima homini cume deo rationi societas"; entrambi del resto fondati sull'elemento di<br />

razionalità, ratio e recta ratio, assunto tanto nel compartamento umano quanto nell'andamento<br />

del cosmo. Il diritto fondato sulla natura e presentato dal testo ciceroniano trova inoltre i suoi<br />

fondamenti metafisici nella provvidenza divina, altra tesi stoica, che si richiede<br />

all'interlocutore di accettare per il beneficio della presente discussione 364 . Nel passo in oggetto<br />

Cicerone traccia infine un terreno di consenso filosofico intorno all'andamento delle sue<br />

argomentazioni, funzionale al progresso della discussione.<br />

Commento<br />

A)<br />

del testo delle Leggi tuttavia l'unica normativa che viene esplicitamente fondata sulla natura è quella per cui<br />

un uomo dovrebbe unirsi sessualmente solo con una donna e non con un uomo, v. Leg. 636 c<br />

363 e.g. Plato, Leg. 690 b-c; 700 d (fu/sei poihtikoi/); 710 e (nomoqe/thj ge/nhtai fu/sei); 710 c ; 716 a; 720 b;<br />

720 e -721 a; 733 a;<br />

364 Leg. I, 35.<br />

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