18.06.2013 Views

UNIVERSITÉ PARIS-SORBONNE POLEMONE L ... - e-Sorbonne

UNIVERSITÉ PARIS-SORBONNE POLEMONE L ... - e-Sorbonne

UNIVERSITÉ PARIS-SORBONNE POLEMONE L ... - e-Sorbonne

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

(Fin. I, 30; Fin. II, 31) e nel passaggio 'stoico' già preso in esame (Fin. III, 16) 481 . Una prima<br />

affinità tra il testo di Diogene e quello di Cicerone si riscontra invece nell'associazione del<br />

processo di 'appropriazione a se stessi' (οἰκειούσης αὐτὸ τῆς φύσεως ἀπ' ἀρχῆς 482 / "ipsum<br />

sibi conciliari et commendari") con l'auto-conservazione (ἴσχειν ἐπὶ τὸ τηρεῖν ἑαυτό / "ad se<br />

conservandum"). Il rapporto del soggetto rispetto alla sua costituzione (σύστασιν / status), nel<br />

testo di Diogene Laerzio, viene introdotto, con un esplicito riferimento al primo libro del Περὶ<br />

τελῶν di Crisippo 483 , attraverso la mediazione del concetto di πρῶτον οἰκεῖον (che<br />

deliberatamente scegliamo di non tradurre per il momento) 484 , il quale non si limita a mettere<br />

il soggetto in relazione alla sua costituzione, ma vi aggiunge anche una forma di<br />

'consapevolezza' (συνείδησιν) 485 della costituzione stessa; il passo di Diogene conferma<br />

inoltre che da questo principio di 'appropriazione a se stessi' discende il fatto di essere attratti<br />

dalle cose che vanno bene per noi ed evitare quelle che sono nocive (οὕτω γὰρ τά τε<br />

βλάπτοντα διωθεῖται καὶ τὰ οἰκεῖα προσίεται / "ad suum statum eaque quae conservantia<br />

sunt eius status diligenda, alienari autem ab interitu iisque rebus quae interitum videantur<br />

afferre"; cfr. "salutaria appetant parvi aspernenturque contraria"). La resa ciceroniana dei<br />

concetti greci deve fare evidentemente i conti con le irriducibili specificità delle due lingue,<br />

per cui l'azione espressa dal verbo oi)keio/w, ad esempio, viene resa da un'endiadi composta da<br />

due verbi latini (conciliari et commendari) 486 , di cui nessuno dei due però è semanticamente<br />

connesso al concetto di casa (oi)/koj), patrimonio domestico, "ciò che è proprio", che<br />

determinano invece le possibilità d'uso del verbo greco 487 . La scelta di Cicerone opta per il<br />

campo semantico dei verbi italiani 'conciliare', 'raccomandare', che hanno quantomeno il<br />

vantaggio di suggerire come oggetto di riferimento 'qualcosa di appropriato'. Difficoltà ancora<br />

maggiori Cicerone potrebbe aver incontrato nella resa del sostantivo neutro to£ oi)kei=on al<br />

481 Cfr. Alex.Aphr., De anima libri mantissa 150, 29-30: "ἕκαστον γὰρ ζῷον εὐθὺς γενόμενον".<br />

482 L'uso del participio aoristo οἰκειούσης stabilisce una priorità del processo di oi)kei/wsij rispetto alla<br />

manifestazione dell'istinto di auto-conservazione, rafforzata per altro dalla specificazione temporale ἀπ'<br />

ἀρχῆς.<br />

483 Il riferimento al testo di Crisippo intende dare supporto alla prima frase del passaggio di Diogene Laerzio,<br />

per cui si potrebbe leggere un certo rapporto inferenziale tra le due affermazioni: "il πρῶτον οἰκεῖον è per<br />

ogni essere vivente la propria costituzione e la consapevolezza di essa" e "la prima inclinazione (πρώτη<br />

ὁρμή) dell'essere vivente è verso il conservare / proteggere se stesso".<br />

484 Il concetto assume una varietà di funzioni nella letteratura filosofica posteriore, v. Clem. Alex., Str. II, 21,<br />

128, per esporre la formula del telos epicurea : "Ἐπίκουρος μὲν οὖν καὶ οἱ Κυρηναϊκοὶ τὸ πρῶτον οἰκεῖόν<br />

φασιν ἡδονὴν εἶναι·"; v. Alex. Aphr. De anima libri mantissa, 150-152, § 17 tw=n para£ 'Aristote/louj peri£<br />

tou= prw/tou oi)kei/ou; v. Stobaeus, Ecl. II, 7, 3 c, p. 47 Wachsmuth.<br />

485 Il termine come già notato dalla critica non è in uso nei testi filosofici dell'epoca classica e compare<br />

verosimilmente in un contesto filosofico per la prima volta con gli stoici, la sua funzione potrebbe<br />

corrispondere a quella del concetto di 'sensus sui' nel testo ciceroniano. v. Aesopus : “ἡ ἰδία μου συνείδησις”;<br />

Menander: "Ἅπασι ἡμῖν ἡ συνείδησις θεός"; "Βροτοῖς ἅπασιν ἡ συνείδησις θεός".<br />

486 v. p. 177 e Introduzione, p. xliv-xlv.<br />

487 v. per uno studio del campo semantico del termine, v. Pembroke (1971), p. 115.<br />

245

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!