UNIVERSITÉ PARIS-SORBONNE POLEMONE L ... - e-Sorbonne

si riferiscano non alla morte di Polemone ma piuttosto a quella di Crantore, il quale « morì
prima di Polemone », come conferma anche un passo di Diogene Laerzio 103 , e per questo non
gli successe alla direzione della scuola. Lo scolarcato di Polemone, in conclusione, ebbe
inizio nel 314/313 e si concluse, dopo all’incirca quarantacinque anni, con la sua morte nel
270/269 a.C.
In quest’arco di tempo convissero ad Atene numerose istanze filosofiche 104 . Nel Peripato si
poteva assistere alle lezioni di Teofrasto durante i circa trentasei anni che vanno dalla morte di
Aristotele nel 322/321 fino al 288/287 o 287/ 286 a.C., poi la scuola passò sotto la direzione
di Stratone fino al 270/269 o 269/268 a.C. Fiorirono nel frattempo nuove scuole filosofiche :
Zenone cominciò ad avere discepoli nella / ed Epicuro, dopo aver insegnato a
Mitilene e Lampsaco, aprì una scuola ad Atene intorno al 305/304, il , dove visse fino
alla morte nel 271/270 a.C. Da non dimenticare inoltre la compresenza nel medesimo periodo
di numerose altre personalità filosofiche : Diodoro Crono della scuola dialettica (o megarica),
attivo ad Alessandria e ad Atene tra il 315 e il 284 c.a., Stilpone di Megara (floruit 325 c.a), il
cinico Cratete di Tebe (368/365 – 288/285 c.a.) ed il già citato Pirrone di Elide (365/360-
275/270 c.a), solo per nominarne alcuni.
La ‘conversione’
Il resoconto biografico di Polemone è caratterizzato dall’antitesi tra la giovinezza dissoluta e
la maturità temperante e degna di stima. Il passaggio dall’uno all’altro stato avviene grazie
all’incontro con Senocrate, il quale determina un cambiamento radicale nell’attitudine del
personaggio. Questo momento cerniera nella vita di Polemone è a tal punto enfatizzato dalla
letteratura da potersi intendere nei termini di una ‘conversione’ alla filosofia. A.D. Nock 105 ha
condotto uno studio sul concetto di ‘conversione’, sulle sue origini nel pensiero filosofico
greco e sui suoi importanti risvolti nel cristianesimo di Agostino. Egli ribadisce come
l’esempio di Socrate costituisca una svolta nel pensare il rapporto filosofico tra discepolo e
maestro nei termini di una ‘adesione dell’anima’ 106 e menziona il caso di Polemone e le
modalità del suo approdo alla filosofia come indicativi del fatto che il pensiero filosofico del
tempo abbia voluto stabilire uno standard di valori ben definiti, in opposizione a quelli del
resto della società, che costituiva in ultima istanza una forte esortazione in direzione di una
103 D.L. IV, 27 = T. 2bis.
104 Per le considerazioni che seguono sulla cronologia dei filosofi ellenistici e per ulteriori riferimenti
bibliografici v. Dorandi (2005), pp. 31-54.
105 Nock (1952).
106 Ivi, p. 130-131.
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