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UNIVERSITÉ PARIS-SORBONNE POLEMONE L ... - e-Sorbonne

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sembrerebbero veramente indispensabili alla discussione dialettica quelle dei più noti<br />

saggi o esperti in materia, sempre che non entrino in contrasto con le opinioni comuni e i<br />

risultati dei saperi tecnici. Nel passaggio dei Topici si trova infine abbozzato un principio<br />

di catalogazione per argomento, che suona straordinariamente familiare a chi abbia una<br />

qualche esperienza di testi dossografici.<br />

Come risulta chiaramente espresso negli studi di J. Mansfeld, non è difficile mettere le<br />

liste dossografiche di opinioni filosofiche [a)] in relazione con la metodologia aristotelica.<br />

Un tale accostamento permette oltretutto di chiarire la funzione di tali liste e metterne in<br />

risalto l'originario potenziale dialettico laddove quest'ultimo sia scivolato in secondo<br />

piano. Nel caso specifico della Carneadia divisio 131 e della Chrisippea divisio 132 , il loro<br />

ruolo di strutturazione attiva della discussione dialettica è già stato accuratamente notato<br />

dagli interpreti che si sono interessati alle opere filosofiche di Cicerone 133 . In mano a<br />

Carneade o a Crisippo una lista di opinioni funziona come una griglia di valutazione della<br />

coerenza di una dottrina e non sussiste dubbio alcuno sulla valenza dialettica dei criteri di<br />

scelta e di presentazione dei suoi materiali. Questo tipo di divisiones, così come le<br />

vediamo impiegate nei testi di Cicerone, si presenta allora come un raffinato strumento<br />

dialettico passibile di diverse modifiche e innovazioni, le quali diventano di nuovo<br />

interamente apprezzabili qualora vengano ricollocate sullo sfondo aristotelico di partenza.<br />

Ad esempio, la scelta olistica di Carneade di non limitarsi alle sole opinioni effettivamente<br />

sostenute in ambito etico, ma di considerare anche quelle soltanto possibili 134 , appare come<br />

una rottura dei limiti 'storici' della divisio aristotelica, che permette alla discussione<br />

dialettica di intervenire nel dibattito etico in modo radicale, trattandone anche i<br />

fondamenti puramente teorici. Oppure, il riduttivismo di Crisippo, che accorpava più<br />

doxai in base alla loro presunta omogeneità formale, probabilmente omettendo<br />

l'attribuzione nominale delle opinioni ai vari filosofi, si presenta come una negligenza nei<br />

confronti delle istruzioni aristoteliche, ovvero come l'indice di un diverso intendimento dei<br />

fondamenti della dialettica. Inoltre, l'esclusione dei cosidetti relicti, Pirrone, Erillo e<br />

Aristone di Chio 135 , dalla divisio Carneadia e la pressione in direzione della posizione di<br />

131 Cic., Fin. II 11, 34-35 ; Fin. V 6, 16- 8, 22 ; Tusc. V, 30, 84 ; Luc. 131.<br />

132 Cic. Luc. 138; Fin. IV, 28.<br />

133 Lévy (1992a), pp. 337-376; Annas (2007), pp. 189-223;<br />

134 v. Cic., Fin. V, 16: « non modo quod fuissent adhuc philosophorum de summo bono, sed quot omnino esse possent<br />

sententiae » ; August., De Civ.Dei XIX, 1: « non quae iam essent sed quae esse possent »<br />

135 v. Cic. Fin. V, 23: « Iam explosae eiectaeque sententiae Pyrrhonis, Aristonis, Erilli, quod in hunc orbem quem<br />

circumscripsimus incidere non possunt, adhibendae omnino non fuerunt »; cfr. De off. I, 6.<br />

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