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UNIVERSITÉ PARIS-SORBONNE POLEMONE L ... - e-Sorbonne

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che evita accuratamente « le chiuse artificiali o perfettamente limate<br />

( <br />

) » 305 , un’armonia che « manca totalmente di fioriture, è<br />

altera, diretta, senza affettature<br />

() » 306 . Nel testo di Diogene Laerzio<br />

il riferimento a Pindaro manca e la descrizione dello stile proprio di Polemone menziona di<br />

nuovo un giudizio sullo stile dei tragici 307 .<br />

La lettura e lo studio del testo poetico permetteva allora al filosofo di consolidare un modello<br />

di corrispondenza tra la modalità espressiva della parola e l’attitudine di chi la veicola.<br />

L’attitudine del poeta equivale in quest’ottica al contenuto del suo stile e attraverso il testo<br />

questa si trasmette al lettore/uditore. Questo tipo di modello apparentemente triviale sembra<br />

non tenere in conto qualcosa che per la nostra sensibilità moderna è molto familiare, ovvero il<br />

meccanismo di mascheramento dell’autore dietro al testo, il principio secondo il quale<br />

l’autore può intrattenere il lettore in una rete di illusione e dissimulazione. Tuttavia, la<br />

questione diventa meno banale se considerata alla luce delle riflessioni filosofiche (e non<br />

soltanto filosofiche) sulla complementarietà di theoria e praxis, di parola e azione, del<br />

pensiero filosofico e dell’attitudine concreta.<br />

«» o l'essere in contraddizione con se stessi<br />

Il motto polemoniano, considerato generalmente dalla critica come una descrizione<br />

programmatica della sua attività filosofica, può essere contestualizzato all'interno delle<br />

riflessioni fin qui condotte. Nel testo di Diogene Laerzio si legge che: « Polemone diceva che<br />

bisogna esercitarsi nelle azioni concrete e non nelle disquisizioni dialettiche, (per non<br />

apparire) come qualcuno che abbia ingoiato un manuale di armonia aver praticato la<br />

musica: tali uomini sarebbero ammirati per la loro abilità dialettica, ma si troverebbero in<br />

contraddizione con loro stessi per quanto riguarda il loro comportamento<br />

()» 308 .<br />

Un'altra versione della stessa testimonianza è presente in forma ridotta nel testo di Filodemo<br />

di Gadara: « si adirava però contro coloro che conducono l'esame delle questioni<br />

d’Halicarnasse, Opuscules rhétoriques, t.III, La composition stylistiques, Les Belles Lettres, Paris 1981.<br />

Ringrazio la collega Valeria Piano, che ha gentilmente portato alla mia attenzione questo testo.<br />

305 Ivi, VI, 22, 5.<br />

306 Ivi, VI, 22, 6.<br />

307 v. supra, p. 5-6.<br />

308 D.L. IV, 18.<br />

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