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UNIVERSITÉ PARIS-SORBONNE POLEMONE L ... - e-Sorbonne

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l’impassibilità di Polemone : Senocrate si presenta come una statua di fronte ai tentativi di<br />

seduzione dell’etera Frine ed è a tal punto dotato di autocontrollo da sopportare tagli e<br />

cauterizzazioni dei genitali 177 . Come sappiamo, non si scompose minimamente di fronte alla<br />

sfrontatezza del giovane Polemone ubriaco e una volta che Antipatro gli rivolse il saluto, egli<br />

non lo ricambiò fino a che non ebbe terminato il discorso che stava facendo 178 . In generale la<br />

descrizione dell’ di Senocrate in Diogene Laerzio tende a dare numerose<br />

esemplificazioni delle sue virtù 179 ; in aggiunta Filodemo riporta che « I membri<br />

dell’Academia, si racconta, allora preferirono Senocrate perché stimavano la sua<br />

assennatezza », in opposizione rispetto al suo predecessore Speusippo, a proposito del quale si<br />

legge invece che « aveva un animo molto più debole di coloro che si abbandonano alla<br />

mollezza e perché si lasciava vincere dai piaceri gli si erano indebolite (le articolazioni) » 180 .<br />

La fama della straordinaria virtù di Senocrate arriva fino al testo di Plutarco sull’ambasciata<br />

del 322 a.C. ad Antipatro : « e gli ateniesi vollero aggiungervi Senocrate : tale era infatti la<br />

stima della virtù di Senocrate, tale la sua fama e la sua rinomanza presso tutti, che si riteneva<br />

che non vi fosse alcuna tracotanza, crudeltà, furore sorto in qualsiasi anima umana che non<br />

dovesse mutarsi in reverenza ed equanimità alla sola vista di Senocrate e al suo cospetto » 181 .<br />

Il personaggio di Senocrate inaugura nell’Academia una tendenza ad esibire i caratteri della<br />

virtù morale : egli dà prova di temperanza rispetto ai piaceri, di fermezza rispetto al dolore, di<br />

autonomia o indifferenza rispetto ai potenti 182 . Da ciò deriva la buona fama del filosofo presso<br />

la collettività : la fermezza morale si riflette direttamente sull’aspetto esteriore del filosofo e<br />

quest’ultimo genera grande rispetto e stima in chiunque venga a contatto con lui 183 . Si ritrova<br />

la stessa tendenza estetica ed esistenziale nel personaggio di Polemone. L’affinità con il suo<br />

maestro finisce d’altra parte per rendere problematica la differenziazione dei due personaggi e<br />

l’individuazione dei margini di originalità di Polemone. In particolare dal punto di vista delle<br />

dottrine etiche si potrebbe essere portati a sovrapporre il pensiero dei due personaggi. Tuttavia<br />

il costituirsi della fisionomia del filosofo academico come referente di saggezza morale per la<br />

collettività non si origina, almeno nei resoconti fin qui esaminati, da questioni dottrinali<br />

177 D.L. IV 7 = Senocrate Test. 2 Isnardi Parente<br />

178 D.L. IV 11.<br />

179 v. Isnardi Parente (1982), Commento: (a) Testimonia, p. 42.<br />

180 Philod., Acad. Hist., col. VII, 10-18 (tr. Dorandi).<br />

181 Plutarchus, Phocio, 27, 1-6 = Senocrate Test. 40 Isnardi Parente<br />

182 Il tema dell’autarchia di Senocrate rispetto ai potenti interessa numerose testimonianze. Oltre all’episodio<br />

dell’ambasciata presso Antipatro, si racconta di un’ambasciata presso Filippo, in cui diede prova di<br />

incorruttibilità (D.L. IV 8-9), del suo rifiuto del denaro inviatogli da Alessandro e Antipatro (D.L. IV 8) e del<br />

suo opporsi alle minaccie contro Platone di Dionisio (D.L. IV 11) ; v. Isnardi Parente (1982), Commento: (a)<br />

Testimonia, p. 7-9. Cfr. Cic., Tusc. V, 32, 91; Val. Max. IV 3, ext.3; Stobaeus, Flor., III 5, 10 etc. = Senocrate<br />

Test. 29-37 Isnardi Parente.<br />

183 A Senocrate, le poche volte che scendeva in città dall’Academia, cedevano il passo anche strilloni e facchini<br />

(D.L. IV 6) e solo a lui gli ateniesi consentivano di prestare testimonianza senza aver fatto giuramento (D.L<br />

IV 7; Val. Max., II 10, ext.2 = Senocrate Test. 2 e 16 Isnardi Parente).<br />

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