UNIVERSITÉ PARIS-SORBONNE POLEMONE L ... - e-Sorbonne

lessicale entrambi i resoconti di Filodemo e Diogene convergono su numerosi aggettivi e
sostantivi contenenti un giudizio sulla qualità morale della vita del filosofo (v.
Philod. col. IV, 44-45, D.L. IV 16 ; Philod. col. XIII 43-44, D.L. IV
18 ; D.L. 19 ; /=Philod. col. XIV 24, D.L. IV 18 ;
Philod. col. XIII 44-45, D.L. IV 18 ;
Philod. col. XIV 2-3 ; Philod. col. XIV 27-
28 ). Di questo tipo di elementi si componeva verosimilmente la scrittura di Antigono.
Per molti aspetti il filosofo academico appare come una tra le più dignitose figure che
popolano i frammenti dei bioi di Antigono. Il suo completo dominio sulle passioni e la sua
inalterabile impassibilità di fronte a qualunque tipo di avvenimento costituiscono un apice di
perfezione, rispetto al quale l’attitudine filosofica di un Pirrone, che si rifugia sopra un albero
per fuggire da un cane o che si arrabbia con la sorella, appare improvvisamente svalutata.
Inoltre la sua vita appartata e tranquilla, lontana dai subbugli politici della città e in perfetta
armonia con i discepoli sembrerebbe un modello positivo, rispetto al quale le baldorie di
Zenone con Antigono Gonata e i modi talvolta bruschi con i discepoli destano qualche
perplessità. L’incompletezza dei frammenti dell’opera di Antigono non ci permette di
affermare se il caso di Polemone (e in generale degli academici fino ad Arcesilao) fosse o
meno un caso unico nelle Biografie, tuttavia a partire dai materiali a nostra disposizione non
sembrerebbe troppo azzardato sottolineare la posizione di favore accordata alla scuola
academica rispetto ad altre istanze filosofiche. Ci colpisce innanzitutto il confronto a livello
biografico tra Polemone e Pirrone da una parte e Zenone dall’altra per via dei numerosi punti
di contatto tra le rispettive caratterizzazioni dei singoli personaggi, tanto da sollevare la
domanda se il biografo intedesse in effetti costruire le sue biografie l’una a contrasto con
l’altro, scuola contro scuola, ovvero attitudine filosofica contro attitudine filosofica.
Un’analisi del lessico impiegato nelle tre biografie è capace di farci avanzare di qualche passo
su questa pista.
Preliminarmente non si può evitare di prendere in conto la mancata uniformità lessicale nelle
fonti per i frammenti di Antigono di Caristo. Nel caso specifico del bios di Polemone, di
fronte alle divergenze lessicali tra Filodemo e Diogene si tende senza dubbio a favorire la
versione di Filodemo e, per quanto rilevanti, le varianti sinonimiche adottate da Diogene
vengono ascritte a una sensibilità culturale posteriore. È questo il caso ad esempio della
descrizione lessicalmente divergente dell’attitudine di Polemone di fronte alla
rappresentazione teatrale (Philod. col. XIII 38-39 ; D.L. IV 18, v. tabella 2), dove in Filodemo
leggiamo « nei teatri rimaneva impassibile ( ) »,
mentre in Diogene « nei teatri non mostrava alcuna partecipazione emozionale
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