UNIVERSITÉ PARIS-SORBONNE POLEMONE L ... - e-Sorbonne

T. 54 : CICERO, TUSCULANAE DISPUTATIONES V, 87.
Sequetur igitur horum ratione vel ad supplicium beata vita virtutem cumque ea descendet
in taurum Aristotele, Xenocrate, Speusippo, Polemone auctoribus nec eam nimiis aut
blandimentis corrupta deseret.
Cfr. Polemo fr. 134 Gigante; Speusippus fr. 105 IP = 78c Tarán; Xenocrates fr. 241 IP.
1 horum f : honorum X || nimiis blandimentis Schiche : minimis blandimentis F.
Traduzione
Dunque secondo la teoria di questi, per l'autorità di Aristotele, Senocrate, Speusippo e
Polemone, la vita felice accompagna la virtù persino nella tortura e con essa scende nel
toro e non l'abbandona corrotta dalle minacce e dalle lusinghe.
Contesto
Il passo si trova a conclusione di un discorso comparativo sulle varie posizioni etiche dei
filosofi ellenistici. Cicerone si serve ancora una volta della griglia dialettica della Carneadia
divisio per indagare una per una le principali teorie in voga: (Tusc. V, 84) "sed quaeramus
unam quamque reliquorum sententiam si fieri potest, ut hoc praeclarum quasi decretum
beatae vitae possit omnium sententiis et disciplinis convenire"; Si nota che la prima delle
posizioni composte ("mixta") della seconda parte della divisio ripropone la teoria peripatetica
dei "tria genera bonorum", che altrove invece abbiamo visto sostituita dalla 'fruizione dei
beni in accordo con la natura'. La posizione viene attribuita in senso ampio ai peripatetici, e
una chiosa subito adiacente ricorda che la posizione dei filosofi vetero-academici non si
discosta di molto : (Tusc. V, 85) ''ut Peripatetici nec multo veteres Academici secus''. Colpisce
allora la separazione, seppur non nettamente definita, tra l'istanza peripatetica e l'istanza
vetero-academica e il ritorno ad una presentazione dell'etica dei beni tripartiti al primo posto
delle teorie 'composite'. Il testo di Fin. I, 19, testimonia la presenza di Aristotele in persona
all'interno della divisio : "Multi enim et magni philosophi haec ultima bonorum iuncta
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